Marco Cappato è un attivista, oltre che politico, che porta avanti il suo impegno nella lotta per il fine vita. Negli ultimi tempi si è molto parlato di Marco Cappato, sia come uomo impegnato politicamente, ma anche per le sue battaglie civili che porta avanti soprattutto nell’eutanasia.
Ma che cosa sappiamo di questo personaggio, venuto alla ribalta della cronaca?
Marco Cappato è nato a Milano il 25 maggio del 1981. Ha studiato alla Bocconi, dove si è laureato in Economia. Proprio durante il periodo degli studi si è iscritto al Partito Radicale. La sua carriera politica si è inserita proprio all’interno di questo partito.
Infatti nel 1996 è diventato consigliere regionale del Partito Radicale e poi è stato nominato responsabile del Partito Radicale Transnazionale. È proseguita la sua carriera sempre in seno ai Radicali, visto che nel 1999 è stato eletto europarlamentare nella lista Emma Bonino.
Proprio in seguito alla militanza nel partito, Cappato ha avuto l’occasione di conoscere Luca Coscioni, ricercatore che è conosciuto anche per la sua malattia, la sclerosi laterale amiotrofica. Nel 2004 Cappato è stato eletto segretario dell’associazione Luca Coscioni.
Marco Cappato è sposato con la giornalista Simona Voglino Levy. Il matrimonio è avvenuto il 19 novembre del 2018. Inoltre Cappato e Simona hanno una figlia che si chiama Vittoria Micol.
Su Instagram questo personaggio di cui stiamo parlando è seguito da quasi 100mila follower. Nel 2017 è stato arrestato a Mosca partecipando ad una manifestazione a favore della comunità LGBT. Ma non è stato l’unico arresto subito, visto che Cappato complessivamente è stato arrestato sei volte per delle questioni che riguardavano le disobbedienze civili.
Particolarmente conosciuto è il suo impegno nell’associazione Luca Coscioni soprattutto in vista del diritto all’eutanasia per i malati terminali.
Marco Cappato in una recente intervista ha avuto occasione di rilasciare delle dichiarazioni molto interessanti. Infatti ha detto espressamente che lui ha il compito di accompagnare chi cerca il suicidio assistito.
Particolarmente vivo è nei suoi ricordi l’incontro con Pannella. Infatti ha raccontato a questo proposito che nel 1992 suo fratello era candidato alle comunali a Monza e Pannella era venuto lì per un comizio. Ad un certo punto lo ha fermato e lui scherzosamente, quando è salito sul palco, gli ha detto di aver conosciuto il vero radicale della famiglia.
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Poi ha avuto l’occasione di incontrare di nuovo Marco Pannella successivamente a Genova, in occasione del congresso radicale antiproibizionista. Proprio in quella situazione ebbe modo di parlare a lungo con il famoso politico, il quale gli dedicò molta attenzione. Ha definito il rapporto con Pannella qualcosa di molto importante.
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