Luigi Manconi è politico di lungo corso e anche il marito di Bianca Berlinguer. Scopriamo i segreti della sua vita privata e professionale.
Luigi Manconi, figlio del dirigente dei Laureati cattolici dell’Azione cattolica italiana, Giangiacomo Manconi, è nato in una famiglia dalla forte impronta cattolica. Laureatosi in Scienze politiche presso l’Università Statale di Milano, ha iniziato la sua carriera accademica insegnando presso l’Università di Palermo e successivamente presso la Libera università di lingue e comunicazione IULM di Milano, dove ha ricoperto il ruolo di docente di Sociologia dei fenomeni politici.
Tra il 1969 e il 1975, Manconi ha militato attivamente in Lotta Continua, un movimento di estrema sinistra. La sua partecipazione è stata caratterizzata da un coinvolgimento profondo, tanto che ha difeso atti di terrorismo come l’uccisione del commissario Luigi Calabresi. Il suo pseudonimo, Marcello Manconi, è emerso in un contesto legato a opinioni controverse sull’uso della violenza politica.
Negli anni ’80, Manconi ha lasciato il segno come critico cinematografico e letterario, collaborando con riviste come Ombre rosse, diretta da Goffredo Fofi. Attraverso lo pseudonimo di Simone Dessì, ha contribuito anche a riviste musicali come Muzak, affrontando tematiche legate alla musica popolare e leggera.
Il suo ruolo di critico musicale è emerso con giudizi fortemente espressi, come l’attacco a Fabrizio De André per l’album “Storia di un impiegato”. Nonostante le critiche, Manconi ha successivamente riconosciuto la solidità della produzione di De André nel corso della sua carriera.
Luigi Manconi si è dedicato anche alla scrittura, pubblicando nel 1980 il romanzo poliziesco “Lavoro ai Fianchi” con Marco Lombardo Radice. Nel corso degli anni, è diventato giornalista professionista, contribuendo a testate importanti come Il Messaggero, il Corriere della Sera e Il Foglio. Attualmente, è editorialista di La Stampa e de La Repubblica.
La sua tesi sociologica, espressa nell’opera “Storie di lotta armata”, ha suscitato polemiche nel mondo accademico per la sua visione del terrorismo di destra come “fatto estetico spettacolare”. Nel 1991, il suo rapporto con la Rai si interruppe a seguito di un editoriale critico nei confronti del ministro Paolo Cirino Pomicino.
Manconi ha dimostrato un costante impegno umanitario e politico nel corso della sua carriera. Ha fatto parte dei Verdi, venendo eletto senatore nel 1994 e nuovamente nella legislatura successiva (1996–2001). Si è distinto come portavoce nazionale dei Verdi, lavorando sulla combinazione tra tematiche ambientali e diritti civili.
Nel 2005, Manconi si è iscritto ai Democratici di Sinistra e ha ricoperto l’incarico di sottosegretario di Stato alla giustizia nel secondo governo Prodi (2006–2008). Successivamente, è stato eletto senatore del Partito Democratico nel 2013, assumendo l’incarico di presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani.
Luigi Manconi è padre di tre figli: Davide, Giacomo e Giulia, quest’ultima avuta dalla sua relazione con la giornalista Bianca Berlinguer. Dal 2007, Manconi affronta una grave forma di cecità causata da diverse condizioni, tra cui glaucoma, distacco della retina e forte miopia.
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