Luigi Diana è stato un killer del clan dei casalesi, arrestato e successivamente pentito e quindi diventato collaboratore di giustizia.
I processi e il sistema rifiuti
Luigi Diana è stato coinvolto in numerosi processi, legati principalmente alla gestione illegale dei rifiuti in Campania. La sua storia criminale inizia intorno al 1987, quando inizia a essere parte attiva in traffici illegali e inizia a collaborare con noti mafiosi come Francesco Bidognetti e Cipriano Chianese. La sua partecipazione nel sistema rifiuti illegale inizia intorno al 1989, partecipando attivamente in accordi per individuare cave adatte allo sversamento illegale di rifiuti.
Omicidi e violenza
Luigi Diana, per circa dieci anni, ha eseguito “condanne a morte” ordinate dal boss Francesco Bidognetti, immergendosi in una vita fatta di sangue e violenza. Chiunque osasse opporsi alle operazioni illegali veniva ucciso, confermando una regola non scritta della criminalità organizzata: chi protesta, muore.
Arresto e collaborazione con la giustizia
Luigi Diana è stato arrestato nel 1999 e condannato all’ergastolo con il processo Spartacus. Ha iniziato a collaborare con la giustizia il 22 Aprile 2005, raccontando dettagliati resoconti del dominio criminale del clan dei Casalesi e svelando importanti dinamiche sul sistema rifiuti illegale. La sua decisione di collaborare con la giustizia è stata fondamentale per sferrare duri colpi ai Casalesi.
Malattia e pentimento
Il pentimento di Diana non è stato motivato da contrasti con i suoi ex-complici, ma da una malattia. “Collaboro perché sono ammalato“, ha dichiarato. Diversi membri delle famiglie coinvolte nei crimini hanno iniziato a sviluppare tumori, un’amara ironia del destino per chi ha contribuito all’inquinamento e alla diffusione di sostanze tossiche.
I rapporti criminali di Diana non si limitavano alla Campania. Ha avuto contatti anche in Toscana, dove, su commissione di Bidognetti, ha trattato lo sversamento di rifiuti ospedalieri e tossici con imprenditori locali. Luigi Diana ha anche conferito di aspetti che esulano dai rifiuti, quali l’alta velocità, il cui diretto interessato, era Bencivenga.