L’oscura ombra della scomparsa avvolge il giallo della piccola Kata, una bambina peruviana di appena cinque anni che è scomparsa sabato a Firenze. La bimba viveva con la madre nell’ex hotel Astor, un’area notoriamente abitata da occupanti abusivi. Da giorni, non si hanno notizie della piccola Kataleya Mia Alvarez Chicclo.

Un presunto testimone si sarebbe fatto avanti, affermando di aver visto la bambina piangere mentre veniva trascinata via nel cortile. La testimonianza ha spinto i carabinieri a effettuare nuove perquisizioni nell’area dell’ex hotel. Tuttavia, le autorità investigative hanno precisato che non c’è un “super testimone”, ma varie indicazioni frammentarie e non coerenti tra loro provenienti da diverse persone.

L’indagine sulla scomparsa di Kata

Nella giornata di ieri, sembrava si fosse arrivati a una svolta nell’indagine, ma non sono arrivate notizie positive da Firenze. Il fratellino di Kata, un bambino di 7 anni, è stato ascoltato per tentare di ricostruire le ultime ore prima della sparizione. Il piccolo è stato accompagnato in Procura dallo zio, con la presenza anche di una psicologa.

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e condotta dai carabinieri, indaga sulla scomparsa di Kata come sequestro di persona a scopo di estorsione. Oltre trenta carabinieri sono intervenuti nel condominio adiacente all’ex hotel Astor per effettuare ulteriori ricerche.

La condizione dei genitori

I genitori della bambina scomparsa si trovano attualmente in una situazione critica. La madre di Kata è ricoverata in ospedale, mentre il padre, Miguel Angel Romero Chiccllo, fino a ieri era detenuto a Sollicciano ed è stato scarcerato solo recentemente.

Romero Chiccllo era in custodia cautelare per una condanna in primo grado per furto, ma l’autorità giudiziaria ha sostituito la custodia cautelare con l’obbligo di firma. Entrambi i genitori, in seguito alla scomparsa della figlia, sono finiti in ospedale dopo aver ingerito candeggina e detersivi.

La comunità peruviana in preghiera

La comunità peruviana di Firenze si è mobilitata per la piccola Kata. Lunedì sera, come nelle serate successive, molti peruviani sono scesi nelle strade intorno all’ex hotel Astor per chiedere che la bambina torni a casa sana e salva. Circa 200 persone si sono ritrovate in via Boccherini per una fiaccolata e una preghiera comune. Gli slogan risuonano nell’aria: “I bambini non si toccano” e “Kata è una bambina peruviana”.

La speranza è che la verità emerga presto e che Kata ritorni sana e salva tra le braccia della sua famiglia

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