Esra Dermancıoğlu è un’attrice molto amata in particolare per il suo ruolo di Behice in Terra Amata. Scopriamo i segreti della sua vita privata.
Chi è Esra Dermancıoğlu la Behice di Terra Amara
Esra Dermancıoğlu, nata il 7 dicembre 1968 a Istanbul come Esra Altınay, ha saputo costruire una carriera prestigiosa tra cinema, teatro e televisione. La sua formazione ha attraversato diverse fasi e luoghi, toccando sia la sua patria, la Turchia, che la Svizzera.
Interessante notare che ha fatto il grande salto nel mondo della recitazione solo all’età di 36 anni, un’età in cui molti considererebbero una carriera artistica già ben consolidata. Per raggiungere il suo sogno, ha intrapreso studi presso lo Studio Actors e ha arricchito la sua formazione artistica anche con studi di canto al Conservatorio.
Nel 2008 ha fatto il suo debutto televisivo nella serie “Sen Harikasin”, ma il suo grande successo lo ha raggiunto con la soap opera “Terra Amara“, grazie al ruolo di Behice, un personaggio complesso che le ha permesso di mostrare tutto il suo talento d’attrice.
Behice: il ruolo che l’ha resa celebre
Il personaggio di Behice ha catturato l’attenzione dei telespettatori fin dai primi episodi. La sua trama si intreccia con quella della nipote Mujgan, quando si trasferisce da Istanbul ad Adana per viverci.
Il personaggio si immerge rapidamente in trame oscure, culminando con atti estremamente gravi, come l’omicidio di Hunkar. La complessità di questo ruolo e il destino tragico del personaggio hanno permesso a Esra di mostrare la sua versatilità come attrice e di catturare l’attenzione del pubblico.
Vita privata di Esra: amore e famiglia
Nel corso della sua vita, Esra ha avuto la gioia di diventare madre: ha una figlia di nome Refia, nata nel 2003, frutto del suo matrimonio precedente. Non sono molte le informazioni disponibili sul suo ex marito, ma sappiamo che la coppia si è separata qualche tempo fa.
La Dermancıoğlu ha sempre mantenuto un profilo discreto per quanto riguarda la sua vita privata, scegliendo di concentrare l’attenzione del pubblico sulle sue performance artistiche piuttosto che sulle sue vicende personali.