Luca Trapanese è fidanzato con un uomo che è al suo fianco anche nella crescita della piccola Alba la figlia adottiva.
Un mattino alle 6, mentre il sole sorgeva sopra Napoli, illuminando il cielo e il mare con sfumature d’arancione, Alba venne al mondo. La storia di Luca Trapanese e di sua figlia, Alba, affetta dalla sindrome di Down, inizia con questi delicati attimi, raccontati senza giudizi o moralismi nel film “Nata per Te”, prodotto da Cattleya e diretto da Fabio Mollo.
All’inizio della storia di Alba, Luca, interpretato sullo schermo da Pierluigi Gigante, sogna di diventare padre accanto al suo compagno. Una realtà sfortunatamente negata in Italia, dove adottare per le coppie omogenitoriali e per i single è pressoché impossibile, se non per “casi particolari”, secondo una legge sull’adozione datata 1983. Nonostante questi ostacoli, Luca persiste nel suo desiderio di paternità.
Il regista Fabio Mollo condivide una testimonianza personale che illumina il suo interesse nella storia di Luca. Racconta del momento emozionante in cui la sua famiglia ha adottato sua sorella, definendolo come il giorno più bello della sua infanzia. Anch’esso, come Luca, avrebbe voluto intraprendere lo stesso cammino di adozione insieme al suo compagno, ma la legge italiana gli ha impedito di farlo. Il suo personale legame con la tematica rende il suo film ancora più toccante e autentico.
La trama principale del film racconta la storia eccezionale di Luca, diventato il primo genitore single in Italia ad adottare, e della sua figlia Alba. Da quando Alba è stata adottata nel 2018, porta con orgoglio il cognome di Luca. Ma il cuore di questa narrazione non riguarda solo l’eccezionalità di questa adozione, ma è centrato sull’amore incommensurabile tra un padre e una figlia.
Trapanese, nel film, esprime la sua visione sulla disabilità: non come un ostacolo, ma come una ricchezza. Non si considera un eroe, ma piuttosto un uomo che ha scelto di diventare padre. Quando ha intrapreso il percorso per adottare Alba, non immaginava l’importanza e la risonanza che questa scelta avrebbe avuto. È una storia di famiglia, di amore e delle infinite possibilità dell’essere genitore.
A sostenere Luca nella sua battaglia legale c’è l’avvocata Teresa, interpretata da Teresa Saponangelo. Lei è la fonte di speranza per Luca quando Alba viene temporaneamente affidata a un’altra famiglia. Con determinazione, insiste che insieme possono superare ogni ostacolo, in un mondo dove l’amore e la determinazione possono fare la differenza.
Il film culmina nel momento in cui la giudice, interpretata da Barbora Bobulova, si trova di fronte alla decisione se approvare o meno la richiesta di adozione di Luca. Dopo 37 rifiuti da parte di famiglie “tradizionali”, sarà lei a decidere il futuro di Luca e Alba. La speranza è che, in un mondo dove l’uomo può raggiungere Marte, ci possa essere ancora spazio per l’amore e la comprensione, anche in Italia.
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