Giovanni Senzani è nato a Forlì il 21 novembre 1942. Si può considerare a tutti gli effetti un ex brigatista italiano. In un primo momento è stato un uomo di punta della formazione delle Brigate Rosse.
Infatti ha preso parte al rapimento di Roberto Peci, colpevole del fatto di essere fratello di un pentito. Si attribuisce a Senzani anche il filmato dell’esecuzione di Roberto Peci. In una fase successiva della sua vita, quando lasciò l’organizzazione delle Brigate Rosse, ha preso le distanze dal passato, si è dichiarato pentito per l’omicidio di Roberto Peci e ha finito di scontare la sua pena nel 2010. Scopriamone di più sulla sua biografia.
L’attività pubblica di Giovanni Senzani
Giovanni Senzani è stato criminologo e docente, è stato consulente del Ministero di Grazia e Giustizia ed ebbe degli incarichi presso l’Università di Firenze e presso l’Università di Siena. Possiamo dire che per molti anni ha vissuto una sorta di doppia vita, lavorando per il Ministero e allo stesso tempo facendo parte delle Brigate Rosse.
Negli anni ’70 a Roma abitava in un appartamento insieme ad un informatore dei Servizi Segreti. Era sposato con Anna Fenzi e da questo matrimonio sono nate due figlie.
L’attività terroristica di Giovanni Senzani
Tutto cominciò quando nel 1978 per la prima volta Giovanni Senzani entrò a far parte di un’indagine sulle Brigate Rosse. Si trattava di una telefonata che Senzani aveva rivolto ad un medico dell’ospedale San Martino di Genova, che era sospettato di collusione con il gruppo delle Brigate Rosse.
Nella telefonata Senzani chiedeva sulle condizioni di salute di un brigatista che era in carcere. Tutto questo fece sospettare che per conto suo già Senzani avesse dei contatti con le Brigate Rosse. Si sospettò addirittura che facesse parte delle menti operative che organizzarono il sequestro di Aldo Moro.
Dopo la telefonata fatta al medico genovese, Giovanni Senzani è stato arrestato, ma venne rilasciato soltanto dopo tre giorni. Fu a quel punto che cominciò a scalare posizioni all’interno dell’organizzazione terrorista, fino a diventare uno dei massimi esponenti delle Brigate Rosse.
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Nell’aprile del 1981, dopo l’arresto di Mario Moretti e di Enrico Fenzi, che era cognato di Senzani, proprio lui stesso assunse la direzione unitaria dell’organizzazione. Nel 1981 ha fondato il Partito della Guerriglia, con il quale si distacca dall’ala militarista delle Brigate Rosse.
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Il 29 gennaio del 1999 Giovanni Senzani ottiene la semilibertà, dopo aver scontato 17 anni di carcere. Dopo cinque anni di libertà, nel 2010 diventa definitivamente libero.