Questa sera andrà in onda un film drammatico che racconta una storia realmente accaduta in Italia. Il titolo è Felicia Impastato e narra della storia del figlio Peppino Impastato. Quest’ultimo aveva un fratello di nome Giovanni Impastato. Ecco chi è e cosa fa oggi.
Chi è Giovanni Impastato, il fratello di Peppino?
Giovanni Impastato è il fratello più piccolo di Giuseppe Impastato, detto Peppino. Da quanto il fratello venne ucciso, la sua battaglia di vita è sempre stata quella di portare avanti gli ideali del fratello. Giovanni nasce nel 1953 a Cinisi ed è il terzo dei figli di Luigi Impastato e Felicia Bartolotta. Gli venne dato il nome di Giovanni dopo che il fratellino di soli 3 anni perse la vita e che si chiamava proprio così.
Il fratello maggiore, Giuseppe Impastato, morì quando lui aveva 25 anni per mano della mafia, più precisamente sotto commissione di Gaetano Badalamenti. Fino alla tragedia ha sempre appoggiato Peppino per quegli ideali tanto giusti quanto pericolosi, ma non trovava mai il coraggio per esporsi accanto a lui. Dopo aver appreso della crudele morte del fratello si convince che doveva fare qualcosa e non si poteva continuare a vivere in queste condizioni di paura e terrore.
Fu così che Giovanni Impastato insieme alla mamma Felicia diventarono ben presto un punto di riferimento per tutti coloro che non volevano sottostare alla paura e alle minacce della mafia. Ispirandosi proprio al fratello, Giovanni diventò il promotore di quel cambio di visione da parte dei cittadini che erano sempre più terrorizzati da questa situazione.
Giovanni Impastato lotta contro la mafia in nome di suo fratello Giuseppe, detto Peppino
Nel 1970 Giovanni Impastato collabora con il Centro Siciliano che ha deciso di organizzare una manifestazione contro la mafia a cui parteciperanno 2000 persone. Da questo momento, ogni 9 maggio, la manifestazione viene riproposta in occasione della morte di Peppino. Dal 1980 fino al 2002, Giovanni è stato parte attiva nel processo per l’omicidio del fratello.
Inizialmente l’omicidio è stato riconosciuto come opera dei mafiosi, ma sempre il vero responsabile non compariva. Prima la denuncia era contro ignoti, poi però nel 1996 ci fu la svolta. Vito Palazzolo farà il nome di Gaetano Badalamenti e lo indicherà come il mandante dell’omicidio. La condanna arriverà nel 2022 e prevede l’ergastolo per il boss mafioso che però muore nel carcere del Massachusetts a causa di un arresto cardiaco.