Giovanni Brusca è un mafioso soprannominato per la sua ferocia u verru oppure lo scannacristiani.

Diventato collaboratore di giustizia, la sua storia è stata ripercorsa da diversi sceneggiati televisivi e documentari che hanno palesato la sua violenza.

Chi è Giovanni Brusca

Giovanni Brusca è nato a San Giuseppe Jato, il 20 febbraio del 1957. Capo del mandamento di San Giuseppe Jato ed esponente di spicco dei Corleonesi.

E’ stato condannato per oltre un centinaio di omicidi, tra cui quello tristemente celebre del piccolo Giuseppe Di Matteo strangolato e sciolto nell’acido.

Per la strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone; la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, nella quale Brusca ricoprì un ruolo fondamentale, in quanto fu l’uomo che materialmente spinse il tasto del radiocomando a distanza che fece esplodere il tritolo piazzato in un canale di scolo sotto l’autostrada.

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Una delle stragi più efferate della storia del nostro Paese. Arrestato nel 1996, nel 2000 gli viene riconosciuto lo status di collaboratore di giustizia.

Il 31 maggio 2021 Brusca, dopo aver trascorso 25 anni in carcere, è stato liberato per aver scontato la sua pena, rimanendo sottoposto alla libertà vigilata per ulteriori 4 anni, secondo quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Milano.

Adesso c’è un periodo di libertà vigilata, con obbligo di firma settimanale, orari controllati e pernottamento fisso.

Come riportato dal Corriere è stato scelto un luogo dove vivere che offre sufficienti garanzie, soprattutto di sicurezza. Un’abitazione, ma anche un contesto in cui possa mimetizzarsi, senza destare sospetti e curiosità che possano svelarne la vera identità.

E poi si cercherà di trovargli un lavoro, in modo da integrare lo stipendio previsto dal programma di protezione.

Ovviamente la scarcerazione di Giovanni Brusca ha scatenato le proteste dei tanti parenti delle vittime degli atti efferati dei quali è stato protagonista il mafioso.