Il nome di Giorgio Carbognin è legato ad un fatto di cronaca risalente al 17 aprile del 1991 e cheo vede implicato insieme ad altri due amici e il figlio dei defunti: Pietro Maso. Tale omicidio è stato soprannominato “Il caso Maso” ed è fra i più crudeli del nostro Paese.
Cosa accadde ai genitori di Pietro Maso
Pietro Maso, al tempo dei fatti, aveva solamente 19 anni ed era definito da amici e parenti come un ragazzo timido e introverso, ma nessuno si aspettava un gesto del genere. Alla polizia, in seguito al fatto, Pietro dichiara che con i suoi genitori non vi erano problemi se non quelli tradizionali tra genitori e figlio. Tuttavia, i problemi con loro nacquero già l’anno precedente e già in quel tempo, Pietro escogitava un piano per eliminarli.
Più volte ha persino chiesto aiuto ai suoi amici per aiutarlo nell’intento, ma parecchie volte si sono tirati indietro. Per far fronte ad un prestito che il suo amico aveva chiesto in banca, Pietro aveva sottratto dal conto corrente della mamma ben 25 milioni con la speranza che nessuno se ne accorgesse. È chiaro però i soldi erano da restituire. Per questo motivo decide di ucciderli per ottenere la parte della sua eredità.
I coniugi hanno sempre temuto che qualcosa in Pietro non andasse, ma mai più pensava che potesse arrivare a tanto. Infatti, nella notte tra il 17 e il 18 di aprile lui e i suoi amici tesero loro una trappola e li colpirono fino a farli rimanere agonizzanti per oltre 53 minuti. Dopo, non respirarono più.
Chi è Giorgio Carbognin, il complice di Pietro Maso
Come abbiamo detto poco sopra, Pietro Maso ha ucciso i suoi genitori ma non ha agito da solo. Insieme a lui vi erano tre amici che in seguito divennero complici e uno tra loro è Giorgio Carbognin. Il ragazzo, ai tempi dei fatti, aveva 18 anni e aveva provato più e più volte ad uccidere prima la mamma e dopo entrambi i genitori di Maso.
Giorgio è stato arrestato due giorni dopo l’omicidio a seguito di una confessione ed è stato condannato a 23 anni di pena. Dopo aver scontato la pena ha chiesto perdono sia al parroco di Verona ma anche alle sorelle di Maso. Da quando è uscito dal carcere non si sa quasi nulla di lui, ma sicuramente ha ottenuto il perdono dalle sorelle di Pietro.