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Il nome di Gennaro Panzuto è comparso sui giornali per molti molti anni e come possiamo immaginare non per qualcosa di buono o positivo. In tanti lo conoscono come Genny Il Terremoto e per diverso tempo ha avuto a che fare con la Camorra. Poi, un giorno, è passato dalla parte dello Stato. Ma conosciamolo meglio.
Gennaro Panzuto lo conosciamo meglio, grazie ai giornali e alla televisione, come Genny Il Terremoto e a inizio del 2021 è tornato nella sua amata terra nonostante non faccia più parte del programma di protezione dello Stato. Ma facciamo un passo indietro. Panzuto è stato uno dei più crudeli affiliati della Camorra e agiva per conto del clan Piccirillo. Le sue azioni sono state spietate ed era infatti il braccio armato dei Piccirillo della sua amata Torretta.
Sappiamo che la sua ascesa al mondo criminale risale agli anni Novanta anche se il suo “periodo d’oro” lo ha avuto negli anni Duemila. Da qualche anno si trovava in Inghilterra per gestire le attività illecite che riguardava l’organizzazione quando è stato arrestato. Qui, è stata proprio la compagna che lo ha fatto ragionare e lo ha convinto a collaborare con lo Stato.
Panzuto non era molto convinto anche perché sapeva che sarebbe stato come un suicidio, ma il fatto che avesse anche nove figli, avuti con tre donne diverse, gli ha fatto cambiare idea. Decide quindi di passare dalla parte dello Stato e comincia a raccontare tutto quello che sa sui clan, facendo addirittura dei nomi scottanti. Questa scelta lo ha fatto riflettere, ma sapeva che era la cosa giusta da fare.
Tuttavia, in quei 180 giorni in cui tutte le sue informazioni erano al vaglio di magistrati, polizia e avvocati, ha tentato più volte il suicidio. Alla fine entra nel programma di protezione testimoni e ci rimarrà per ben 14 anni. Qualcosa però è cambiato e ora Gennaro ha ancora più paura di un tempo.
Gennaro Panzuto dopo anni al “servizio” della Camorra, ha deciso di collaborare con la giustizia svelando dei segreti molto scomodi. E’ consapevole che nella serie tv Gomorra sia rappresentata alla perfezione quella realtà, anche se in maniera molto romanzata. In un’intervista si è infatti rivolto a tutti loro cercando di fargli capire che quella non è la soluzione a tutti i problemi, anzi.
Dal 2021 è rientrato a Napoli insieme alla sua famiglia anche se ogni giorno rischia di morire per il suo passato. Infatti, non facendo più parte del servizio di protezione ogni giorno è esposto ad enormi pericoli. Durante gli anni di collaborazione con lo Stato, Panzuto ha fatto i nomi di tutti quelli coinvolti, compresi i Mallardo, i Contini e i Licciardi, ma ora punta il dito allo Stato. Dopo 14 anni di collaborazione è stato “scaricato” con solamente 30 mila euro.
In un’intervista che aveva rilasciato a I Riformisti aveva raccontato che con quella cifra non può nemmeno fittare una casa anche perché, per ovvie ragioni, le sue referenze non sono delle migliori. Il problema, secondo l’ex killer della Camorra, non è solo un fattore di soldi, ma pensa che l’Italia non sia predisposta a credere che i pentiti possano cambiare. Per questo motivo vengono abbandonati al proprio destino.
Secondo Gennaro, il modello da seguire sarebbe quello degli Stati Uniti dove ai collaboratori di giustizia viene fornita una seconda opportunità. Infatti, gli viene data una nuova identità e un lavoro ad una sola condizione: al primo sgarro si ritorna in carcere con un biglietto di sola andata.
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