Franco Antonello ha ispirato uno dei personaggi principali di Tutto il mio folle amore. Scopriamo la vera storia di Willi.

Tutto il mio folle amore: trama

Vincent un sedicenne chiuso in un universo tutto suo, affetto da una forma di autismo e da un disturbo della personalità sin dalla nascita.

Proprio a causa della sua situazione, questi ultimi sedici anni non sono stati facili per nessuno, né per il ragazzo stesso né per sua madre Elena, che ha dovuto confrontarsi giorno dopo giorno con i problemi causati dai disturbi del figlio.

Ad aiutare la donna è arrivato col tempo il suo compagno, Mario, che ha trattato sin da subito il giovane come suo figlio, adottandolo. Quello che si viene a creare nella famiglia è una sorta di equilibrio, seppur molto precario, nel quale i due adulti riescono tra alti e bassi a gestire Vincent.

In questa situazione delicata irrompe una sera Willi, padre naturale del giovane e cantante squattrinato, che ha abbandonato Elena nel momento stesso in cui ha saputo che era incinta.

In procinto di partire per un tour nei Balcani, l’uomo vuole conoscere il figlio che non ha mai visto, ma non immagina neanche lontanamente la situazione che si ritroverà davanti. Vincent, però, vede nel padre e nel suo furgone un tentativo di fuga e, nascosto nel veicolo, parte insieme a Willi, all’insaputa di quest’ultimo.

L’occasione permette ai due di conoscersi meglio e approfondire quel legame di sangue che hanno ignorato per sedici lunghi anni. In questo viaggio nei Balcani e nei sentimenti, Willi e Vincent avranno modo di confrontarsi e parlare, così come Elena e Mario, partiti alla ricerca del figlio.

Chi è Franco Antonello

Il film è ispirato alla storia di Franco, nella pellicola Willi, e Andrea Antonello. Per raccontare la storia del figlio e per aiutare giovani nella stessa condizione ha creato la fondazione i Bambini delle Fate.

Nel 2005 ha lasciato il suo lavoro e da allora ha pubblicato 4 libri per aiutare chi si trova nella sua stessa situazione.