Franca Formiggini è un noto avvocato ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno per ricordare il gesto eroico di Angelo Formiggini.

Chi era Angelo Formiggini

Angelo Formiggini nacque a Modena nel 1878 in una famiglia ebrea. Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1901 con una tesi intitolata “La donna nella Thorà in raffronto col Manava-Dharma-Sastra”, si trasferì a Roma e poi a Bologna, dove si laureò in filosofia morale con una tesi sul “La filosofia del ridere”. Nel 1908 organizzò la Festa Tassoniana e fondò la sua casa editrice, che diventò celebre per la pubblicazione della raccolta di sonetti burleschi di Alessandro Tassoni.

Formiggini è noto soprattutto per la sua collana di libri “Classici del ridere”, che aveva lo scopo di educare e divertire allo stesso tempo, e per il mensile “L’Italia che scrive”, dedicato alle informazioni bibliografiche. Nel 1921 fondò l’Istituto della propaganda della cultura italiana.

Tuttavia, con l’avvento del regime fascista in Italia, Formiggini iniziò a manifestare la sua opposizione al regime e alla politica antisemita che stava emergendo. Nonostante le difficoltà finanziarie, continuò a pubblicare libri e a dirigere il suo mensile, diventando un simbolo di resistenza all’oppressione.

La ribellione alle leggi razziali e il suicidio

Nel 1938, a causa dei primi provvedimenti razziali emessi dal governo fascista, Formiggini si vide costretto a cedere la sua casa editrice e la biblioteca circolante per evitare l’espropriazione. Tuttavia, queste misure non furono sufficienti a garantire la sua sicurezza e il 29 novembre 1938 decise di suicidarsi gettandosi dalla Ghirlandina, il campanile principale di Modena. Il suo gesto di denuncia contro l’infamia delle leggi razziali lo rese un simbolo della lotta per la libertà e l’uguaglianza.

La figura di Angelo Formiggini rappresenta un esempio di impegno culturale e politico, di opposizione all’oppressione e alla discriminazione. La sua vicenda personale e il suo gesto finale sono un monito contro ogni forma di ingiustizia e discriminazione, un richiamo alla necessità di difendere la libertà e la dignità umana.

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