Avete mai sentito parlare di Flavia Famà? Si tratta della figlia di Serafino Famà, colui che in passato è stato protagonista di un triste fatto di cronaca nera italiana. Ripercorriamo insieme la triste vicenda che ha colpito la loro famiglia, soffermandoci su qualche dettaglio relativo alla vita della donna.

Che cosa è successo a Serafino Famà?

Tra gli avvocati più illustri della storia italiana una menzione onorevole va sicuramente fatta a Serafino Famà. L’uomo nato a Misterbianco nel 1938 è stato un grande professionista, un avvocato penalista che fin dagli anni della sua gioventù ha lottato contro la mafia. Quando è morto l’uomo aveva solo 57 anni.

L’ 8 Novembre del 1995, poco dopo le 21, Serafino e il collega Michele Rabonese lasciano lo studio presso il quale svolgono la loro professione. Purtroppo però qualcuno è sui loro passi e proprio per questo, pochi minuti dopo, vengono sparati sei colpi di pistola che colpiscono l’avvocato. L’uomo cadrà al suolo e dopo circa 20 minuti morirà prima di raggiungere l’ospedale Garibaldi.

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Le indagini sono andate avanti per molto tempo fino a quando, nel 1997, Alfio Giuffrida, appartenente al clan mafioso di Laudani decide di diventare un collaboratore di giustizia. Questo fornirà delle prove molto importanti, dichiarando come Giuseppe Di Giacomo sia il mandante dell’omicidio anche se questo è stato portato a termine da altre persone.

L’accusa contro i mafiosi è di omicidio volontario pluriaggravato, motivo per cui molti di loro vengono arrestati. A lui è stata inoltre dedicata la Camera Penale di Catania proprio per testimoniare quanto la lotta contro la mafia debba essere al primo posto in una società attuale come la nostra. Riecheggiano inoltre le celebri parole di cui l’avvocato si è fatto più volte portavoce: “Se ti comporti con onestà e coraggio non devi avere paura di nulla”.

Chi è Flavia, la figlia di Serafino Famà?

Con la morte di Serafino Famà non è venuto a mancare solamente un celebre avvocato che ha fatto di tutto per denunciare mafia e corruzione. A morire è stato anche un padre di famiglia, lo stesso che ha lasciato senza punto di riferimento la figlia Flavia. Quando Serafino è stato ucciso Flavia era poco più che adolescente e trascorreva le sue giornate fra la scuola e la pallavolo, disciplina che amava moltissimo.

Flavia ha sempre raccontato di come il quartiere in cui abitava fosse pericoloso in quanto spesso assisteva a crimini, rapine e furti che andavano ad intaccare la quotidianità. Nel ’95 Flavia aveva appena iniziato a frequentare il liceo e il lavoro del padre aveva influito sulla sua possibilità di stringere amicizie.

La donna ricorda che nel giorno in cui hanno ucciso il padre, lei aveva sostenuto un’importante verifica di latino e successivamente si era recata nella palestra per giocare a pallavolo. Quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto il padre che, per l’appunto, si era recato a salutarla prima di tornare al lavoro. Ancora oggi la donna ricorda con grande affetto l’uomo più importante della sua vita, sapendo che in cuor suo questo non ha mai smesso di vivere.

 

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