Le Iene qualche tempo fa hanno sollevato un caso su cui c’è stata molta attenzione mediatica. Si sa che questo programma è impegnato spesso nel mettere in risalto alcune situazioni che suscitano indignazione nei telespettatori e che sono destinate ad essere prese in considerazione anche dagli alti vertici.
Questa sera a Le Iene si tornerà a parlare del caso di Fabrizio Pignalberi, fondatore del movimento Più Italia, che sarebbe stato rinviato a giudizio per truffa e calunnia. Ma di che cosa sarebbe colpevole Pignalberi? E qual è il caso per cui si è arrivato al processo in seguito ai servizi del programma TV Le Iene? Scopriamone di più.
In seguito ai servizi de Le Iene si è arrivati al processo per Fabrizio Pignalberi, che è stato rinviato a giudizio per le ipotesi di reato che vertono su truffa, falso e calunnia. I servizi di Giulio Golia e Francesca Di Stefano hanno fatto emergere alcuni fatti importanti. Infatti, secondo il Pubblico Ministero, Pignalberi avrebbe raggirato alcune persone, alcuni clienti che si erano affidati a lui per portare avanti alcune pratiche.
I clienti si erano rivolti allo studio di Pignalberi per la risoluzione di alcuni problemi che riguardavano la procedura saldo e stralcio. Nei servizi delle Iene sono state sentite diverse persone, che avrebbero riportato dei danni economici non ancora risolti proprio a causa del fatto che Pignalberi non avrebbe portato avanti le pratiche.
Alcune di queste persone, in particolare dieci, si sono costituite parte civile. Pignalberi dal canto proprio sosteneva di avere le carte che potessero dimostrare le sue motivazioni. E per questo Le Iene gli hanno dato appuntamento nella sua sede per ascoltare la sua versione dei fatti.
Inizialmente nel processo era stata coinvolta anche l’avvocato Simona Giuliani, sua collaboratrice.
La difesa ha sempre respinto tutte le accuse e anzi lo stesso Pignalberi ha chiesto che venisse portata avanti una versione dibattimentale davanti al giudice, perché si potesse fare chiarezza su quanto è stato denunciato a suo carico.
Alcune delle vittime avrebbero presentato ad una donna Pignalberi come avvocato esperto nella risoluzione di posizioni debitorie con la procedura di saldo e stralcio. In realtà, nonostante Pignalberi non fosse avvocato, era stato presentato come tale. La donna, secondo ciò che sostiene l’accusa, avrebbe fatto un bonifico a Pignalberi di 6.000 euro.
A Le Iene si tornerà a parlare di questo caso e vedremo quali sono gli sviluppi della situazione.
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