Diomira Pertini è la nipote dell’indimenticato Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Un personaggio rimasto nel cuore degli italiani.

Della nipote del presidente che esultò in maniera iconica per il successo del Mundial del 1982.

Chi è Diomira Pertini

Diomira Pertini ha raccontato il suo rapporto speciale con lo zio che è stato per lei un padre in una lunghissima intervista concessa a Repubblica.

Sandro Pertini mi ha fatto da papà. La prima volta lo vidi nel 1945, a guerra finita. Era stato appena scarcerato”.

Il ricordo affettuoso della nipote del Presidente più amato dagli italiani che hanno vissuto quell’epoca.

Di un uomo affettuoso, paterno. Gli devo tutto. Ho perso mia mamma che avevo dieci mesi, fulminata a vent’anni da una peritonite. Sono cresciuta con la nonna materna, a La Spezia. Mio padre Eugenio, il fratello di Sandro Pertini, viveva invece a Genova. L’ho visto lì per l’ultima volta, nella primavera del 1944“.

Diomira Pertini non ha vissuto con il padre che fu partigiano e fu deportato.

Non aveva mai fatto politica. Fu indotto a schierarsi da una falsa informazione, ovvero che lo zio Sandro era stato ucciso dai fascisti a Regina Coeli. Decise così di entrare nella Resistenza”.

Come detto in precedenza, fu Sandro Pertini ad occuparsi di lei e a badare alla sua crescita.

Mi fece studiare. Mi iscrisse in un collegio delle Orsoline sulla via Nomentana, a Roma. La domenica la trascorrevo da Sandro e dalla moglie Carla. D’estate mi portavano al mare. Quando Pertini andò la prima volta a Flossenbürg, recise dei fiori cresciuti sulla fossa comune, li mise in una busta e me li mandò per posta. Volle organizzarmi il matrimonio a Portovenere, nel giugno 1961, ma mi portò soltanto fino alla soglia del portone. All’epoca si rifiutava di entrare in chiesa. Poi, da Presidente della Repubblica, vi entrò purtroppo tante volte per onorare i morti del terrorismo”.

Foto: Repubblica

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