Il caso di Alessandro Venturelli, un giovane scomparso da Sassuolo a fine 2020, continua a far parlare, con domande e appelli da parte della famiglia. Alessandro, la cui età attuale è di 24 anni, è scomparso il 5 dicembre 2020, lasciando dietro di sé tanti dubbi che i genitori continuano ad avere.

Gli appelli dei genitori di Alessandro Venturelli

I genitori di Alessandro, Roberta Carassai e Roberto Venturelli, si sono rivolti ripetutamente a tutti e anche alle autorità, affermando di considerare le indagini effettuate non sufficienti. Hanno criticato la Procura di Modena per come è stato gestito il caso, temendo che le indagini possano essere archiviate senza una conclusione. La madre di Alessandro, in particolare, ha il sospetto che dietro la scomparsa di suo figlio ci possa essere un’influenza esterna che potrebbe aver manipolato Alessandro psicologicamente.

Nei giorni precedenti la sua scomparsa, Alessandro aveva mostrato comportamenti insoliti, come annotare le targhe delle auto di passaggio, spiegando alla madre di sentirsi manipolato. Questa pista non ha però portato a risvolti concreti nelle indagini. La Procura ha cercato risposte per quattro anni, ma senza alcun risultato. Delle segnalazioni di presunti avvistamenti hanno portato i genitori in diverse parti d’Italia e persino in Olanda, senza successo.

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Prima di scomparire, Alessandro aveva lasciato la casa con pochi oggetti. Tra questi, nel suo zaino erano presenti le chiavi dell’auto, un telo di plastica, della biancheria, un metro e uno scotch. Il giovane è uscito improvvisamente e non è più tornato. Interessante è anche il ritrovamento di tracce sul suo smartphone che indicavano ricerche sui Paesi Bassi e una comunicazione di posta elettronica cancellata con un’azienda olandese.

Alessandro Venturelli ha affrontato diversi momenti difficili nella sua vita. È stato in coma dopo un incidente quando aveva 15 anni e ha dovuto affrontare la morte di uno zio molto amato. Anche la malattia della madre ha creato stress nel giovane, portando i genitori a credere che qualcuno potesse aver approfittato della sua vulnerabilità psicologica per manipolarlo.

La lotta contro l’archiviazione delle indagini

Il 20 aprile di quest’anno i genitori hanno organizzato una manifestazione a Modena per protestare contro la decisione della Procura di archiviare il caso. Durante l’evento e successivamente in televisione, Roberta e Roberto hanno ribadito la loro convinzione che Alessandro non si sia allontanato volontariamente ma sia stato forzato a seguire qualcuno. La madre ha detto che la scomparsa di una persona non dovrebbe mai essere archiviata fino a quando non si raggiunga una conclusione chiara e definitiva.