Alberto Franceschini è nato il 26 ottobre 1947 a Reggio Emilia e ha fondato le Brigate Rosse insieme a Margherita Cagol e a Renato Curcio. Scopriamo insieme chi è e cosa fa attualmente l’ex brigatista della lotta armata.

Chi è Alberto Franceschini?

Alberto Franceschini è nato da una famiglia comunista. Il padre Carlo fu arrestato per aver aderito a movimenti antifascisti. Il nonno, invece, nel 1921 partecipo]alla fondazione del partito comunista d’Italia. Per questo motivo Franceschini giustificò il suo ingresso nel movimento brigatista. facendo riferimento alla lotta dei Partigiani.
Alberto entrò a far parte della FIGC in età giovanissima. Durante gli scontri del 1969 contro la base nato di Miramare di Rimini, però, rimase molto deluso.

Questo evento lo portò a dimettersi dal partito e successivamente fondò il CPOS, ovvero il collettivo politico di operai studenti. Aderirono al movimento anche Lauro Azzolini, Prospero Gallinari, Francesco Pelli e Franco Bonisoli. Parliamo dei futuri contatti con Renato Curcio che, nel 1970, diedero vita alla sinistra proletaria nel 1970
scegliendo il passaggio alla lotta armata.

Nel corso del convegno di Pecorile, Franceschini diventò leader delle BR insieme a Renato Curcio. Si servirono per le prime volte delle armi degli ex Partigiani effettuando diversi sabotaggi a livello politico e sindacale. Nel 1974 Franceschini venne arrestato insieme a Renato Curcio dagli uomini del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Alla cattura sfuggì Mario Moretti che diventò così il capo delle BR. Alberto Franceschini ha dichiarato di non avere mai ucciso nessuno e di essersi sempre rifiutato di farlo.

Alberto Franceschini: cosa fa oggi l’ex brigatista?

Nel corso di una recente intervista Alberto Franceschini ha dichiarato di ritenersi miracolato durante gli anni della lotta armata. Avrebbe potuto morire infatti, ma invece così non è stato. In diverse occasioni ha dichiarato che non pensava che questa guerra contro il fascismo potesse terminare in un modo così tragico.

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Molto probabilmente il periodo storico del 68-69 ha messo in discussione ogni cosa.
Nel 1974 ha preso parte al rapimento del giudice Mario Sossi liberato dopo un di prigionia. Dopo l’arresto l’ex brigatista ha rivendicato il delitto Moro e verso la fine degli anni ‘80 ha ottenuto i domiciliari. Nel 1992 Franceschini ha finito di scontare la sua pena, dopodiché ha lavorato presso l’Arci a Roma.

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Qui ha svolto il ruolo di dirigente di una cooperativa che sostiene tossicodipendenti, carcerati, immigrati e minori con diverse problematiche. In tutti questi anni l’ex terrorista ha rilasciato diverse interviste che raccontano il suo passato da brigatista ed è diventato scrittore. Proprio su questo argomento ha scritto molti libri tra i quali Le radici, Che cosa sono le BR, La nascita, la storia e il presente.