E’ stata approvata dal Consiglio Regionale della Campania, con 22 voti favorevoli, la delibera di Giunta regionale relativa alla variante al Put per il progetto definitivo dei nuovi alloggi di edilizia residenziale e sociale a Cetara.

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno per Legambiente, Italia Viva e WWF che proprio ieri avevano chiesto alla Giunta di non votare l’ordine del giorno che riguarda proprio la variante Put di Cetara. Il progetto riguarda le nuove case di edilizia residenziale che saranno costruite da una cooperativa e i nuovi alloggi saranno realizzati su di un’area esente dal rischio idrogeologico ma non da vincolo paesaggistico.

Il progetto definitivo prevede immobili realizzati di forme, dimensioni e altezze diverse separati da giardini pertinenziali, spazi aperti, sistemi di scale e percorsi di collegamento, un viale pedonale, una strada carrabile, posti auto e aree sistemate a verde.

Vivo il dibattito sulla delibera: dopo l’introduzione del presidente della Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, Luca Cascone, che ha ricordato che ‘‘l’approvazione di tale variante risale al 1987. Il parere ambientale è rinviato a dopo l’approvazione della variante del Put e il parere del Ministero dei beni culturali si è già ottenuto con prescrizioni”.

Per Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra, “al di là degli aspetti normativi questa variante non è opportuna sul piano politico né amministrativo, perché non è opportuno realizzare abitazioni vista mare in un’area di tutela ambientale. Sarebbe un disastro annunciato assolutamente da evitare”.

Contrario anche il Movimento 5 Stelle: “La Costiera Amalfitana è patrimonio Unesco e va protetta in maniera rigorosa”, ha evidenziato il capogruppo Michele Cammarano. “La cementificazione è illogica, considerando che il comune ha perso negli ultimi anni circa 400 residenti”. Cambiare il Piano Urbanistico Territoriale di Cetara per costruire 43 mila metri cubi di alloggi privati in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, che comporta l’inedificabilità assoluta, con l’avallo dal Consiglio e dalla Giunta regionale, è gravissimo. Un’edificazione dannosa e inutile con un impatto possente sull’eccezionale territorio della Costiera amalfitana, di straordinario valore, patrimonio mondiale Unesco. Nuovo cemento che non può che aggravare il rischio idrogeologico di un’area fragile come quella della Costiera”. 

“Il PUT della Penisola sorrentino-amalfitana, pur essendo stato approvato con legge regionale, è a tutti gli effetti un Piano Paesistico come più volte affermato dalla Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimi articoli di leggi regionali in deroga al PUT. È necessario quindi un provvedimento motivato del Ministero della Cultura, a cui fa capo costituzionalmente la tutela del paesaggio. Oggi il Consiglio Regionale si è assunto la responsabilità di approvare una variante sulla base di un Progetto i cui pareri sono tutti ancora da acquisire. La cementificazione programmata appare inoltre illogica, considerato che Cetara ha perso negli ultimi anni circa 400 residenti (a fine 2022 gli abitanti superano di poco le 2.000 unità) a fronte di previsioni del PUC che li stimano in almeno 2400 unità per giustificare un eventuale intervento di nuova edilizia. Mi chiedo quindi quali logiche stiano dietro a questa traumatica cementificazione nel cuore della Costa d’Amalfi Patrimonio dell’Umanità” – conclude Cammarano.

L’assessore regionale all’Urbanistica, Bruno Discepolo ha invece affermato che “Il Comune di Cetara, nell’esercizio della propria sovranità territoriale, ha inteso proporre una modifica al proprio strumento urbanistico e la Giunta regionale, attraverso la propria Direzione, ha istruito la pratica e ha proposto al Consiglio di adottare la propria decisione. La richiesta di variante prevede lo spostamento da una parte all’altra di cubature che già esistono, lo spostamento consente minore impatto paesaggistico e, quindi, sotto questo punto di vista, la Comunità montana, l’Autorità di bacino e il Ministero della cultura, attraverso la Sovrintendenza, hanno espresso parere positivo. Se c’è possibilità di realizzare edilizia residenziale pubblica è positivo realizzarla per consentire a trenta nuclei familiari di non abbandonare Cetara ma di restare a vivere in quella città. Noi stiamo lavorando ad un nuovo piano paesaggistico ma, nelle more, non bisogna bloccare la vita delle comunità”.