La Cassazione riapre il dibattito sulla responsabilità civile nella vicenda giudiziaria relativa alla tragedia del 2 Gennaio 2010, ad Atrani, in cui perse la vita, travolto da una frana, lo chef Carmine Abate, originario di Tramonti.

Come scrive il quotidiano “La Città” di Salerno nell’edizione odierna, infatti, la Cassazione ha rimesso in discussione la parte che riguarda le statuizioni civili e, quindi, in altri termini, le richieste risarcitorie che erano state avanzate dagli avvocati difensori delle parti coinvolte nella vicenda giudiziaria, ovvero Felice Lentini e Carlo di Ruocco.

Spetterà, dunque, come da prassi processuale, alla Corte d’Appello procedere a rianalizzare quest’aspetto, nel rispetto di quanto stabilito dal dispositivo degli ermellini della Cassazione pubblicato nella giornata di ieri.

Quanto al merito della vicenda giudiziaria, infatti, sia i proprietari del noto locale di Atrani dove lo chef trovò la morte, che quelli del costone di roccia, furono completamente assolti da ogni accusa con la formula “il fatto non sussiste”.

Se per la responsabilità penale la vicenda è giunta a conclusione, non si è ancora conclusa quella relativa ai risarcimenti.

Inizialmente i proprietari del locale e quelli del costone roccioso furono imputati per omicidio colposo e crollo colposo, proprio per via della caduta del costone che fece precipitare i messi sulla struttura del ristorante. Indagati furono anche alcuni dipendenti dell’Anas per lavori che stavano compiendo lungo il vicino tratto di strada corrispondente all’area dello smottamento.

La vicenda

La vicenda si verificò il 2 gennaio del 2010: erano le 10 del mattino quando, in seguito alle incessanti piogge che si erano verificate nei giorni precedenti, e soprattutto nel giorno di Capodanno, un grosso smottamento si distaccò da un costone di roccia al confine tra i territori comunali di Atrani ed Amalfi, colpendo la cucina di un noto ristorante del posto. Lo chef era intento a preparare pietanze da servire di lì a qualche ora: purtroppo, dal crollo non riuscì ad avere alcuno scampo.