Site icon AmalfiNotizie.it

Caso Li Galli. La Cassazione: inammissibili i ricorsi contro ordinanza del Tribunale

Li Galli

La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione (presidente Luca Ramacci, relatore Giuseppe Noviello) ha respinto i ricorsi – in quanto inammissibili in seguito alla rinuncia all’impugnazione – presentati dalla legale rappresentante della società Li Galli contro l’ordinanza del Tribunale di Salerno che, a sua volta, aveva disposto il sequestro preventivo delle presunte opere abusive eseguite sul Gallo Lungo.

Dispositivo, quest’ultimo, con cui il tribunale di Salerno aveva accolto l’appello proposto dal pm contro il decreto emesso il 1 dicembre scorso dal gip, disponendo il sequestro a fini impeditivi e di confisca di corpi edilizi, opere di urbanizzazione e dei relativi terreni.

Tra i vizi contestati dalla parte ricorrente, la violazione di legge, il travisamento degli elementi probatori disponibili, la mancanza di motivazione su svariati punti della memoria difensiva, la violazione di legge per l’avvenuta estinzione del reato una volta decorso il termine di prescrizione. Vista la rinuncia all’impugnazione ai sensi dell’articolo 589 comma 2 del codice di procedura penale, ne è scaturita l’inammissibilità. La parte ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e dell’ammenda di 500 euro in favore della Cassa delle Ammende.

Il provvedimento cautelare impugnato rappresentava, infatti, l’esito del gravame proposto dalla Procura della Repubblica contro quello con il quale il Gip, che aveva ricevuto la richiesta di sequestro preventivo dei vari manufatti per il reato di lottizzazione abusiva, non lo riteneva sussistente, riconoscendo esclusivamente l’illegittimità di alcune opere e, conseguentemente, disponendo il sequestro unicamente “del corpo di fabbrica destinato ad area benessere nonchè l’attracco per l’ormeggio dei natanti, le passerelle di collegamento ed il locale dissalatore e generatori e dei terreni su cui insistono“.

Il Tribunale per il Riesame aveva, invece, allo stato, ritenuto sussistente il reato contestato, disponendo il sequestro preventivo di tutto il complesso turistico alberghiero e delle opere di urbanizzazione.  L’eventuale responsabilità penale degli indagati in ordine ai reati contestati dovrà essere valutata, come specificato dalla Procura, inoltre, in sede dibattimentale, dato che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari.

La complessa attività investigativa, svolta anche con l’ausilio delle sezioni di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Salerno – tramite le aliquote Guardia di Finanza e Polizia di Stato – era scaturita da un sopralluogo, avvenuto nel luglio del 2023, da parte dei personale in servizio sulle unità navali della Guardia di Finanza, che durante le navigazioni operative, avendo constatato visivamente quelle che venivano ritenute variazioni delle strutture originariamente site sull’isola del “Gallo Lungo”.

Sulla base di quest’attività si contestava, inoltre, la realizzazione di alcune opere edilizie tra cui, nello specifico, il cambio di destinazione d’uso di un locale magazzino-deposito barche in SPA con la realizzazione di un nuovo volume adibito a servizi igienici e vasca ricreativa, la realizzazione di nuovi volumi per la creazione di camere con bagno nelle immediate adiacenze degli edifici esistenti, con un incremento in termini di superficie e volumi di manufatti che erano stati oggetto di richiesta di condono.

Ma gli aumenti delle volumetrie avevano anche riguardato la realizzazione di nuove infrastrutture per garantire la presenza di piscine e di un’elisuperficie per consentire l’atterraggio di mezzi aerei privati, oltre che per la realizzazione sia di una dispensa che di un dissalatore-generatore. Inoltre erano stati realizzati percorsi pavimentati con materiali giudicati poco congrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico, insieme a panchine in muratura ed aree relax e perfino vasche ricreative con prelievo d’acqua di mare.

Il cambio di destinazione da residenziale a turistico avrebbe anche riguardato i ruderi di origine romana. Ma il resort era, ormai, già a pieno titolo nel mercato turistico, con la pubblicità già presente su alcuni siti specializzati: il costo settimanale previsto del soggiorno era pari a circa 300.000 dollari.

Circa 1 milione di euro il volume d’affari della società per l’anno d’imposta 2022: anche questo è stato un ulteriore elemento a sostegno della contestazione della nuova destinazione ricettiva.

Exit mobile version