Molto spesso seguiamo tantissime tradizioni e rispettiamo molte usanze in maniera quasi meccanica, senza neppure chiederci il senso di tutto quanto.

Con l’avvicinarsi di Capodanno, inizia la rincorsa all’intimo rosso: slip, reggiseno, giarrettiere, l’obbligo è di indossare qualcosa di questo colore sotto i vestiti e che sia rigorosamente nuovo.

Un modo tradizionale per dare l’addio al vecchio anno e il benvenuto, con tutti i migliori auspici, a quello nuovo.

Il rosso è simbolo di vita e prosperità, nell’antichità presso alcune culture era considerato anche un colore “sciaccia demoni”.

Il rosso rappresenta il sangue, ma anche il cuore e dunque i sentimenti.

Indossare biancheria intima rossa a Capodanno in particolare è di buon augurio per la vita di coppia, per la fertilità e la felicità in amore.

Ma da dove nasce questa la credenza popolare del rosso come colore di buon auspicio?

Il rosso a Capodanno trarrebbe origine dal simbolismo orientale, dove il colore era ritenuto in grado di scacciare il mostruoso Nian, figura mitologica cinese mangia uomini che, sempre secondo il mito, proprio nei giorni del Capodanno cinese (e poi in primavera) fa la sua comparsa.

Il colore rosso, per questa via, sarebbe diventato sinonimo di vita e vitalità, di augurio e buona fortuna al punto di essere usato in Cina anche per i matrimoni.

Il rosso era considerato  di buon auspicio anche nella Roma imperiale: durante le celebrazioni per il nuovo anno le donne si vestivano di porpora, il colore del coraggio, della passione, del potere e della fertilità.

Dalle classicissime mutande rosse alla cravatta (per lui), dal completino di lingerie alla collana in corallo fino alla mantella o al cappello (per lei), mettere qualcosa di rosso a capodanno è per molti un must irrinunciabile che possiamo declinare in tanti modi diversi e che oltre all’abbigliamento riguarda la tavola del cenone, addobbi, festoni in casa e chi più ne ha più ne metta!

E allora, buon 2023 a tutti, rigorosamente in rosso.