Gli operatori della sezione metelliana dell’Anpana, l’Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente, guidati dal coordinatore Vincenzo Senatore, hanno effettuato dei controlli a tappeto sul territorio cavese.
Nel mirino delle ispezioni sono finiti il proprietario di un cane tenuto in condizioni non adeguate e un pastore le cui capre erano trattenute in spazi troppo ristretti. I due sono stati sanzionati e ora dovranno provvedere in tempi brevi alla messa a norma delle strutture che ospitano gli animali per evitare di incappare in conseguenze anche penali.
Nei giorni scorsi altri sei sopralluoghi avevano portato alla scoperta di un altro maltrattamento subito da un cane tenuto costantemente alla catena dal proprietario. I volontari dell’Anpana hanno potuto appurare che l’animale era in condizioni non ottimali, denutrito e rinchiuso, inoltre, all’interno di uno spazio ristretto e non adeguato alle sue esigenze.
Gli agenti della “Anpana” hanno potuto anche constatare, sempre a seguito di una serie di segnalazioni, l’inadeguatezza di una serie di strutture realizzate da un pastore e adibite a stalle per pecore e capre. Le anguste dimensioni dei capanni rispetto al numero degli esemplari ovini e caprini trattenuti hanno portato i volontari delle guardie ecozoofile ad approfondire le condizioni in cui venivano tenuti gli animali.
Dal sopralluogo, inoltre, è emerso che, oltre agli spazi contenuti, la pavimentazione delle stalle era praticamente inesistente e gli animali potevano abbeverarsi solo attraverso contenitori di fortuna installati in un angolo dei locali.
«Il Ministero della Salute – ha chiarito il coordinatore Vincenzo Senatore – ha dato disposizioni precise per la detenzione di questi animali per non incorrere a denunce e sanzioni. Disposte quindi le sanzioni e le prescrizioni affinché i titolari degli animali provvedano all’adeguamento in tempi brevi delle strutture che ospitano il cane e gli ovini e caprini, si procederà alla comunicazione di reato agli organi competenti qualora, scaduti i termini, i responsabili non dovessero ottemperare alle vigenti normative a tutela degli animali».