La Campania si dimostra ancora una volta una eccellenza per quanto riguarda l’ambito medico e le varie operazioni chirurgiche.

Nei giorni scorsi a Caserta i chirurghi hanno operato un paziente di 60 anni di tumore al cervello da sveglio. L’operazione è avvenuta all’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” che dimostra essere in prima linea per quanto riguarda le nuove tecnologie l’impiego del 5-ALA.

Operato al cervello da sveglio: cos’è l’Awake Surgery

L’awake surgery è una tecnica complessa che consiste nell’operare il paziente da sveglio, con il vantaggio di ridurre al minimo i deficit neurologici, anche se si interviene su aree cerebrali particolarmente delicate. Questa tecnica ha permesso di operare con successo l’ uomo affetto da tumore cerebrale fronto-temporale sinistro.

“Essendo il paziente sveglio, è possibile, nel corso della rimozione del tumore, controllare e preservare tutte le funzioni del paziente: verbale, motoria, di calcolo, ideo-motoria, associativa, empatica, visiva, uditiva, con particolare attenzione alle funzioni dall’area interessata dal problema” – ha dichiarato il Direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia, il dott. Pasqualino De Marinis.

Inoltre per operare l’uomo oltre alla metodica dell’awake surgery è stato associato l’impiego del 5-ALA, un acido che consente di visualizzare meglio il tumore nel corso dell’asportazione. Il 5-ALA è un agente sensibilizzante, che in fluorescenza evidenzia, con un’intensa luce rossa, il tessuto tumorale rispetto a quello sano, che invece appare blu. Ciò permette al chirurgo di asportare il tumore con maggiore precisione, salvaguardando il tessuto cerebrale sano.

Ad operare l’uomo il dottor Pasquale De Negri, Direttore dell’Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione, affiancato dalla dott.ssa Veronica Mucherino, e il contributo degli infermieri dedicati alla sala operatoria neurochirurgica, Luisa Scognamiglio, Nunzio Guarino e Luisa Fusco.

Al termine dell’intervento i medici hanno dichiarato che l’uomo non ha riportato deficit neurologici aggiuntivi, e nei giorni successivi all’operazione ha presentato un progressivo miglioramento rispetto alla condizione pre-operatoria.