Bruno Vespa ritorna a Positano dopo 31 anni. Oggi, come allora, per presentare un suo libro. “La Grande tempesta” è la nuova opera del giornalista, protagonista dell’appuntamento di ieri sera, in Piazza Flavio Gioia, nell’ambito della rassegna “Positano mare, sole e cultura”.
Ed è stata grande, sin dalla prima serata, la partecipazione di tanti appassionati, sia positanesi che turisti e visitatori, che hanno scelto di ascoltare uno dei pilastri del giornalismo televisivo italiano.
Il fil rouge del dialogo tra Bruno Vespa ed il direttore de Il Mattino Francesco De Core è stato “Il peso dell’Europa”, nell’ambito di quella “leggerezza pensosa” di calviniana memoria che costituisce il macro-tema intorno al quale ruota l’edizione del 2023 della rassegna, apertasi, il 17 giugno, alla presenza del Ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano.
Tre i filoni tematici della discussione, che si è snodata lungo gli argomenti principali trattati nel libro, con non poche digressioni su aneddoti della vita di Vespa da cronista politico, che opera da ben 61 anni in Rai e ne fa oggi il volto più longevo in assoluto.
Uno sguardo sulle sorti del mondo, e su quelle dell’Europa, innanzitutto, con la guerra in Ucraina che dilania il nostro continente e che ha aperto un pericoloso scenario dopo oltre settant’anni di pace. Una guerra, quella tra Russia ed Ucraina, ha sottolineato il giornalista Rai, che è figlia della volontà di Putin di ripristinare gli antichi fasti dello zarismo, mettendo sotto scacco il destino di un paese che, pur tra mille difficoltà, sta mostrando grandi capacità di resilienza.

“Se gli ucraini riusciranno a chiudere la Crimea spero – ma non sono convinto – che si inizi una discussione. Zelensky tra l’altro è il più moderato del suo gruppo: lui è quello in qualche modo più dialogante. In Ucraina non ho incontrato un usciere che non dicesse che bisogna liberarsi di Putin“, ha commentato Vespa sul punto, ricordando le sue visite nella terra dilaniata da un conflitto che in Italia vede parte dell’opinione pubblica, a differenza di quanto accade in altri paesi d’Europa, schierarsi a favore della Russia di Putin.
E del presidente della Federazione Russa era un grande amico proprio Silvio Berlusconi, che Vespa ben ha conosciuto durante i suoi lunghi anni di governo dell’Italia, proprio quelli in cui Porta a Porta, la trasmissione da lui ideata, iniziò ad affermarsi come la “terza camera” del Paese, parafrasando un altro storico interprete della politica italiana, Giulio Andreotti.
Un’Italia, quella raccontata da Vespa, che sarebbe stata sempre incline ad una tendenza di sudditanza nei confronti di altre realtà: oggi, tuttavia, la situazione sarebbe cambiata: il giornalista ha, infatti, espresso soddisfazione nella scelta del governo di continuare a sostenere Kiev.
La politica è stata il vero cuore del dibattito tra Vespa e De Core, dalla storia della vicenda politica di Berlusconi, considerato dal giornalista “un genio assoluto”, sino a quella di Giorgia Meloni (“Non credevo potesse divenire premier, mi sembrava impossibile“), passando per le vicissitudini del Governo Draghi (“caduto per volontà di Conte“), e per quelle della mancata elezione dell’allora premier al Quirinale, in favore della riconferma di Sergio Mattarella (“Mai avrei pensato che venisse riconfermato per volontà di Salvini“). Senza dimenticare, poi, anche un passaggio alle vicende del Partito Democratico di oggi, con la nuova segreteria guidata da Elly Schlein.
In chiusura di serata, Piazza Flavio Gioia è stata anche lo scenario per assegnare a Vespa il premio internazionale di Giornalismo civile dell’istituto Italiano per gli Studi Filosofici, “per aver profondamente rinnovato il linguaggio televisivo, per aver dato spazio alle più varie tematiche affrontandole con leggerezza e professionalità favorendone la diffusione verso le più ampie fasce di pubblico”.

L’evento di ieri sera è stato fortemente voluto, oltre che da Enzo D’Elia, ideatore della manifestazione, anche da Andrea Prete, presidente di Unioncamere, anche lui presente all’iniziativa e, ovviamente, dall’amministrazione comunale di Giuseppe Guida, unitamente all’ex sindaco Michele De Lucia.
“Ci sono sentimenti di stima ed amicizia da parte di Positano, c’era un grande fermento in città – ha commentato il Sindaco a margine dell’incontro – per noi Bruno Vespa è un’istituzione della cultura italiana e del giornalismo italiano“.
Un ringraziamento, quest’ultimo, cui Vespa ha risposto, rivolgendosi al primo cittadino: “Lei ha il privilegio di guidare uno dei posti più belli al mondo, lo ricordi sempre“.
Dopo il consueto momento dedicato agli autografi sui libri dei tanti lettori presenti, non è mancato un momento di relax, per il giornalista, nel cortile di Palazzo Murat, nota struttura alberghiera sita nel pieno centro della città verticale.
