Il costo del gas passa dai 15 centesimi ai 2 euro per metro cubo. Stangata al comparto agroalimentare. Tra bollette dell’energia che toccano nuovi impressionanti record e aumenti sul prodotto finale a spese del consumatore.

Solo ieri vi abbiamo parlato su queste colonne della bolletta choc fatta recapitare a Francesco Franzese, titolare dell’azienda conserviera la “Fiammante Pomodoro” di Buccino.

Quest’oggi un altro grande imprenditore del comparto agroalimentare denuncia la stangata in arrivo sul fronte del consumo. Sul portale web di Repubblica la penna di Tiziana Cozzi ha fatto un viaggio dall’interno del comparto agroalimentare.

Ho appena ricevuto, tra gas e corrente, bollette per 3 milioni per sei stabilimenti (4 in Campania, uno in Emilia e uno in Lombardia) – racconta Giuseppe Di Martino, titolare del noto pastificio di Gragnano da 1.300 quintali e 1 milione e mezzo di porzioni al giorno -. Parliamo di un aumento di 20 volte rispetto allo scorso anno, non me l’aspettavo. Ci troviamo in una condizione critica con questi costi esorbitanti. Serve una soluzione subito, impossibile andare avanti così. La pasta aumenterà, stiamo rivalutando i prezzi“.

Le parole sono quelle di uno dei pastifici di punta della regione Campania. Ma, naturalmente non sono un coro isolato. In situazioni simili si sono ritrovati anche Rummo e Torrente, nonché decine di aziende che operano nei territori. Aperte anche d’estate.

E c’è chi, naturalmente, annuncia già rincari. Come l’Antica Pizzeria da Michele a Salerno. L’insegna, accolta con gioia dai salernitani, ha aperto lo scorso ottobre in piazza Sedile di Portanova. Il primo mese la bolletta della luce era di 800 euro. Oggi, la stessa, ammonta a 4mila e 600 euro.

I toni sono di Alessandro Condurro, amministratore delegato e gm dell’Antica pizzeria da Michele

Cosa dovevo fare, dire ai clienti di portarsi il ventaglio perché l’aria condizionata costa troppo? Non ho scelta, aumenteremo di un euro le pizze e 50 centesimi il coperto“.

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