Era l’anno dei mondiali. Quelli del 2006. Eravamo tutti un po’ ragazzi quindici anni fa quando Cannavaro (poi scritto con la K dopo il rientro in patria dall’impresa in terra teutonica) e compagni portarono a casa dopo i rigori la quarta coppa del mondo di calcio.

Era l’anno degli scandali e di calciopoli, della retrocessione in B della Juventus, della cancellazione degli scudetti. Un anno nero per il calcio italiano che seppe riscattarsi in quella cavalcata fino alla notte magica di Berlino.

Il 2-0 al termine dei supplementari inflitto ai padroni di casa della Germania spianò la strada agli azzurri di Lippi verso la finale. Di fonte i francesi di Zinedine Zidane poi protagonista della clamorosa testata a Materazzi.

Il 2006 era l’anno in cui Prodi guidava il suo secondo governo e la Merkel da regina d’Europa restò impietrita per l’esclusione dei tedeschi padroni di casa.

Sono passati quindici anni da quella magica notte di Berlino. Quella notte in cui Fabio Grosso, spiazzando Barthez, regalò all’Italia il quarto titolo mondiale.

Fu la notte delle parate di Buffon, del gol di Materazzi, della testata di Zidane, della traversa di Trezeguet e dei rigori perfetti degli azzurri: Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Grosso.

Quindici anni fa la gente scese in piazza, festeggiando un successo totalmente insperato prima della partenza per la Germania. Un successo che fece ritrovare l’unità nazionale. Un successo che tornò a far sventolare il tricolore dai balconi e dalle auto. Era l’anno dei mondiali, quelli 2006.

https://www.youtube.com/watch?v=PcIwXDiMms0