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In questo articolo parleremo di una storia molto commovente che può essere considerata il simbolo della vera amicizia. Un sentimento che ad oggi non gli viene attribuito il giusto senso, ma che da qualche parte esiste ancora. Parliamo oggi della storia di Beppe Carletti, il fondatore del gruppo musicale I Nomadi.
Per la prima volta vediamo sedersi sulla poltroncina di fronte a Silvia Toffanin, Beppe Carletti il fondatore della band musicale I Nomadi. Possiamo dire che se ci pensiamo bene Beppe è rimasto il solo membro originale del gruppo iniziale, ma nonostante ciò continuano a girare il mondo portando le loro canzoni più amate.
Sappiamo benissimo chi è e la personalità di Beppe, ma quello che ha commosso sia i telespettatori che la Toffanin, è la sua grande umanità e senso di amicizia. Questo sentimento lo fa trapelare quando ricorda in lacrime il suo amico Augusto, co – fondatore della band. E tra le lacrime ha confidato alla conduttrice che la sua morte è un dolore troppo grande ancora e l’ha vissuta come un vero e proprio trauma.
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Beppe Carletti è stato molto legato ad Augusto in quanto con- fondatore, nonché amico. I due uomini hanno trascorso l’intera vita l’uno accanto all’altro, non solo uniti per la musica ma anche nei rapporti personali. Ad un certo punto però la vita li ha messi a dura prova.
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Il tutto inizia con un brutto mal di testa di Augusto, un dolore che non riusciva a togliere in nessun modo. Beppe decide così di portarlo in ospedale per degli accertamenti e da qui il mondo è crollato addosso dei due amici, più che fratelli. La diagnosi per Daoli è di tumore alla testa ad uno stadio avanzato.
Ma le brutte notizie non finiscono qui perché Beppe viene a conoscenza che il loro compagno Dante ha perso la vita in un tragico incidente stradale, ma viste le condizioni di Augusto decide di tenerglielo nascosto. Per Beppe la situazione è stata tragica: da una parte il suo migliore amico stava morendo di cancro e dall’altra il suo batterista era morto in un incidente stradale.
Per Augusto le cose cominciano a peggiorare e non voleva nessuno vicino se non Beppe che lo assisteva giorno e notte, fino ai suoi ultimi respiri. Queste due perdite per Carletti hanno rappresentato una fase della sua vita molto complicata e dolorosa. Nonostante siano passati ben vent’otto anni la ferita è ancora aperta e nel raccontare la storia a Silvia Toffanin, Beppe ha dovuto fermarsi molte volte ad asciugarsi le lacrime e a bere un sorso d’acqua. Possiamo dire che sì, l’amicizia esiste.
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