Le bellezze autentiche della Costiera Amalfitana ancora una volta sotto i riflettori della stampa internazionale: è stata la rivista francese “Le Figaro Magazine”, inserto del celebre quotidiano parigino, a menzionare e valorizzare, in un tour, alcuni dei luoghi meno conosciuti della Divina, senza dimenticare le sue eccellenze enogastronomiche e le sue radici agricole, quelle della “Montiera” ultimamente sempre più apprezzata nell’ambito dei circuiti di nicchia.
Un lavoro, quello della redazione francese, che suggella l’impegno del Distretto Turistico Costa d’Amalfi, presieduto da Andrea Ferraioli, che da tempo si impegna notevolmente per promuovere l’immagine internazionale della Costiera Amalfitana anche e soprattutto nei suoi aspetti meno conosciuti e nei suoi luoghi più reconditi ma non meno affascinanti, soprattutto agli occhi di un turismo internazionale sempre più attento all’esperienza più che ad effetti speciali.
Da Amalfi a Tramonti, nei suoi percorsi e nelle sue bellezze più autentiche, la Divina è stata protagonista di un ricco e lungo reportage che ha avuto come scopo principale quello di far conoscere numerosi luoghi, tradizioni e punti di interesse che spesso i turisti non riescono ad apprezzare in quanto meno segnalati e conosciuti.
Un territorio fatto, dunque, non solo di overtourism ma anche di tanti aspetti autentici e poco conosciuti: non a caso, infatti, l’articolo menziona il M’Ama di Praiano, ristorante annesso all’Hotel Margherita, nel suo utilizzo delle erbe spontanee raccolte nei Monti Lattari: è quello che i giornalisti de “Le Figaro” chiamano “gastronomic trekking”, capace di raccontare il territorio nelle sue origini.
Come dimenticare, poi, la tappa a Tramonti, di cui, in un passaggio, Le Figaro esalta i suoi tredici borghi, la sua affascinante storia ed il suo ricco paniere enogastronomico. Non a caso, del resto, la città dei Monti Lattari è quella più ricca di prodotti agricoli in Costiera Amalfitana, su sui spiccano le uve Tintore, protagoniste di un’apprezzata produzione enologica.
