Turista morta a Furore, nessuna autopsia: salma affidata al marito. Affidata questa mattina al compagno Sebastian Queroz la salma della giovane compagna prematuramente scomparsa ieri a Furore. Nessuna autopsia sul corpo della donna, deceduta a seguito della furia del mare che ha travolto la coppia. Le scale erano interdette per il maltempo.

Questa mattina si è iniziati a prendere coscienza di quanto accaduto. Si è provato a rimettere insieme i cocci di un dramma. Personale e comunitario. Perché quanto accaduto ieri ha stretto tutta la comunità della Costiera Amalfitana, stretta nella morsa del dolore per la scomparsa di una turista di origini argentine.

Ines Gomila, il nome della donna, si sarebbe sporta sugli scogli da una scaletta che porta alla spiaggia – interdetta causa del maltempo, come appare dal cartello apposto dall’ente comunale -. Il motivo era scattare una fotografia. Un’istantanea per immortalare quell’evento tanto raro quanto affascinante.

La furia del mare ha inghiottito lei e il marito, stretti nella morsa delle onde. Nella mattinata di ieri, infatti, il mare in Costiera Amalfitana aveva raggiunto il massimo della sua forza, dopo la forte ondata di maltempo che aveva interessato il territorio nei giorni scorsi.

La coppia ha fin da subito compreso la gravità della situazione e ha chiamato aiuto. Un residente della zona ha notato i due turisti in difficoltà e ha provato a prestare soccorso, tirando una cima in acqua. Ma, mentre Sebastian è riuscito ad aggrapparsi, la donna, inghiottita dalla furia delle acque, per la donna non c’è stato nulla da fare.

Recuperato il cadavere, è stato trasportato a terra presso il Molo di Amalfi per essere a disposizione della Magistratura, che ha compiuto le indagini del caso.

Il corpo è stato trasportato presso l’obitorio dell’ospedale di Castiglione di Ravello, da dove è stato rilasciato nella mattinata di oggi e affidato al marito. Non c’è stata dunque alcuna autopsia: aperto il fascicolo d’inchiesta (come raccontato qui) all’uomo è stato concesso di riavere il corpo della compianta moglie.

Non è la prima volta che una tragedia del genere si verifica nelle acque tra Amalfi e Positano. Era il 2009 quando una donna somala fu vittima della furia delle onde sul sentiero Terramare, a Marina di Praia. Stessa sorte toccò, nello stesso punto, ad un’altra donna – una turista di Belluno – nel 2018. Anche in questo caso, non finì da sola in mare, ma insieme alla sua piccola comitiva, di cui fu l’unica, purtroppo, ad avere la peggio.