Dovrebbe essere compiuta domani l’autopsia sulla salma di Nicola Fusco, il 29enne precipitato lo scorso 8 Maggio a bordo dell’autobus che conduceva a Cigliano di Ravello, lungo la strada provinciale ex SS 373.
A specificarlo fonti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi di Salerno: proprio nella camera mortuaria del nosocomio salernitano si trova la salma del giovane, che dovrà essere analizzata dai medici legali per fare maggiore chiarezza sulla tragedia della scorsa settimana.
L’autopsia dovrebbe procedere, tuttavia, a condizione che sia conclusa la fase di indagini sul mezzo di trasporto condotto dal giovane Fusco. Il condizionale è d’obbligo, siccome è stata più volte riprogrammata negli ultimi giorni.
Grande è ancora l’attenzione dei cittadini della Costiera Amalfitana sul tema: la cittadinanza del territorio è stanca della scarsa dedizione da parte delle istituzioni, specie sovracomunali, sul tema della sicurezza stradale, e auspica interventi rapidi e risolutivi.
Un appello quasi disperato, quello del territorio che ancora una volta si trova a piangere un suo figlio, ribadito dalla lettera rivolta al prefetto di Salerno Francesco Russo ed al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca da parte del Presidente dell’Associazione per la Tutela delle Vittime della Strada Salvatore Gagliano.
Gagliano ha richiesto più volte anche in passato la ripartenza dei lavori di ammodernamento integrale della strada, interrotti dal 1990 ed eseguiti soltanto nel tratto Praiano-Positano.
L’obiettivo prioritario, infatti, per evitare che tragedie come quella dell’8 Maggio possano nuovamente verificarsi, è che siano innalzati i muretti di contenimento, ad oggi di altezza spesso inferiore perfino a 60 cm.
Nel frattempo, è stata ufficializzata nella giornata di ieri la data di recupero della carcassa del bus da Via Valle del Dragone: la rimozione sarà particolarmente complessa e sarà compiuta il prossimo 23 Maggio.
L’intervento sarà fondamentale per la riapertura della pedonale che connette i caseggiati siti nella valle del Torrente con la provinciale 373: nei giorni successivi alla tragedia, infatti, numerosi sono stati i disagi per i residenti nella zona.
L’intervento di proprietari terrieri ha, tuttavia, consentito di creare un varco per la rotabile, evitando, così , che i residenti dovessero recarsi ad Atrani attraverso una lunga e ripida scalinata per compiere ogni piccola attività necessaria alla propria quotidianità.