Molto interessante il film Attraverso i miei occhi, con Milo Ventimiglia. La produzione cinematografica è tratta dal romanzo L’arte di correre sotto la pioggia, scritto da Garth Stein.

Un cast eccezionale, guidato da Amanda Seyfried e lo stesso Milo Ventimiglia. Ma si parla del cane Enzo, che rappresenta una voce narrante, la quale è doppiata da Gigi Proietti. Ma cerchiamo di saperne di più su questo film.

Attraverso i miei occhi è ispirato ad una storia vera?

Il film è particolarmente struggente e molti si chiedono se la storia a cui è ispirato può essere considerata un fatto realmente accaduto. È difficile rispondere in linea generale a questa domanda, ma possiamo dire che in parte il fatto corrisponde alla verità.

Il film tratta della storia del golden retriever Enzo, un dolce cagnolone, il cui nome è ispirato ad Enzo Ferrari. Enzo si rapporta con il protagonista delle vicende, Denny, che è un appassionato di macchine da corsa ed anche pilota.

Abbiamo detto che allo stesso tempo Enzo è la voce narrante delle vicende, ma rappresenta anche il miglior amico di Denny, che ha sempre voluto al suo fianco questo suo fedele quattro zampe. Ma che cosa si sa sulla storia vera di Denny ed Enzo e sul romanzo a cui la produzione cinematografica fa riferimento?

La spiegazione sulla storia vera

Denny, sia nel romanzo che nel film, è un pilota ed è interpretato da Milo Ventimiglia. Amanda Seyfried la vediamo nel ruolo di Eve, la donna capace di rubare il cuore a Denny. Quest’ultimo è davvero un campione nella corsa ed ha sempre contato sul supporto di Enzo, un cane che ha adottato quando era molto giovane e che è diventato un punto di riferimento per lui.

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Il cane Enzo racconta i cambiamenti che arrivano nella vita di Denny con l’amore nei confronti di Eve e con l’arrivo della figlia Zoe. Sembra che anche lo scrittore del romanzo da cui è tratto il film abbia avuto un cane fin da quando era ragazzo. Si trattava di un airedale terrier. A quanto pare proprio questo cagnolone è stato il motivo di ispirazione della struttura narrativa del racconto.

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Garth Stein, tra l’altro, ha seguito un corso per diventare pilota e ha ottenuto la licenza da corsa vincendo anche un campionato nel 2004. Le vicende hanno preso un’altra piega quando, avendo avuto un incidente, ha finito col mettere da parte la sua passione per le auto da corsa, dedicandosi alla scrittura.