Le telecamere di Buongiorno Regione sono giunte a Scala, nel Vallone di Santa Caterina, dove dieci giorni fa sono partiti i lavori di pulizia delle briglie a pettine e quelle frangicolata dell’ alveo del fiume, nell’ambito di un intervento di prevenzione del dissesto idrogeologico.
Nel servizio curato dalla giornalista Francesca Ghidini si è prima puntata l’attenzione sui lavori in atto a Scala, insieme al direttore dell’ufficio tecnico del comune interno della Divina
“Interveniamo principalmente sulle briglie a pettine per quanto riguarda la pulizia ordinaria, – ha commentato Luigi Mansi, sindaco di Scala – quando vengono ostruite da rami o alberi, sarebbe poco intelligente non capire che il territorio deve essere curato e mantenuto“.
Ma l’obiettivo della Tgr è stato quello di accendere ulteriormente i riflettori su un problema che colpisce in maniera particolarmente grave, ed in particolare da molto tempo, il territorio.
“Il problema è rappresentato – ha aggiunto il consigliere comunale di Atrani Gustavo Lauritano – da stracci, tronchi, rami e ferri, che vanno rimossi quotidianamente“.
Nel settembre del 2010 fango e detriti travolsero la spiaggia del piccolo centro costiero, una giovane del posto, Francesca Mansi perse la vita travolta dalle acque del torrente Dragone.
“Abbiamo adottato un piano di protezione civile che prevede allarmi e vie di fuga – ha aggiunto il primo cittadino Luciano De Rosa Laderchi – scattano protocolli diversi sulla base del livello di allerta, e la popolazione è informata“.
Altro punto particolarmente critico è rappresentato dalla situazione del comune di Amalfi, colpita da una grossa frana nel febbraio del 2021, e che necessiterebbe di ulteriori interventi.
“Per l’approvazione del progetto esecutivo di un costone roccioso occorrono quattro o cinque anni – ha commentato il primo cittadino di Amalfi Daniele Milano – Dovremmo cercare di velocizzare in quanto questi interventi toccano la pubblica e privata incolumità“.
“La bellezza di questi posti è dovuta alle condizioni morfologiche del posto – è stato, invece, il parere del geologo Lucio Amato – Se la guardo come turista è meravigliosa, ma se la guardo dal punto di vista del geologo sono terrorizzato“.
Anche le associazioni di categoria hanno da sempre evidenziato la fragilità di un territorio a grave rischio idrogeologico, nell’ambito di una provincia che pure presenta una situazione particolarmente compromessa, in cui ben novantuno comuni su cento sono colpiti da fenomeni franosi ed alluvionali.
“E’ la zona più fragile di un territorio molto fragile – ha concluso Michele Buonomo di Legambiente – Sono necessari non solo controlli quotidiani ma anche interventi costanti“.
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