Si terrà sabato 25 marzo ad Atrani la presentazione de “La Lanterna Magica. Atrani tra storia e magìa”. Il volume rappresenta l’ultima fatica letteraria di Andrea Cavaliere. L’evento avrà luogo presso La Scalinatella in piazza Umberto I a partire dalle ore 19. L’incontro godrà del patrocinio del Centro di Cultura e Storia Amalfitana e dell’Associazione “Martiri di Nassirya”. I dettagli.
Atrani ed Amalfi si intrecciano inevitabilmente. I comuni, contigui, sono stati negli anni uniti e divisi da una lunga serie di documenti, delibere e storie che hanno segnato lungamente le famiglie e le tradizioni delle due cittadine.
Sarà un vero e proprio excursus letterario quello de La Lanterna Magica di Andrea Cavaliere. L’autore presenterà ad Atrani, il prossimo 25 marzo, la propria fatica letteraria, che ripercorre le tappe che hanno unito e disgiunto le due entità della Costa d’Amalfi.
A dialogare con l’autore ci sarà Giuseppe Gargano, del Centro di Cultura e Storia Amalfitana. Il professore, insieme allo scrittore Alfonso Bottone, sosterranno la presentazione dell’autore in occasione dell’evento.
La Lanterna magica – Il volume tratta della comunità di Atrani. L’autore prende in esame il periodo storico che va dal 1946 al 1996 e cioè dal momento della riacquistata autonomia amministrativa, con il decreto luogotenenziale n.151 del 25 giugno 1944 a firma di Umberto II di Savoia, per arrivare alla fine del XX secolo circa.
Durante il periodo fascista Atrani era stata annessa alla vicina Amalfi. I territori formavano così una unica entità comunale, una forma di conurbazione costituita da due cittadine separate solo da una collina degradante verso il mare.
Era già successo nel medioevo. Finita la Seconda Guerra mondiale, a liberazione avvenuta, i due centri si separano ed ognuno segue la sua sorte. Il piccolo borgo così rinasce a nuova vita e si avvia in piena autonomia verso il futuro.
“La narrazione, facile e scorrevole”, scrive la professoressa Annamaria Esposito, “Si insinua tra le carte e le delibere comunali, le stradine, i vicoli, le note folkloristiche, le voci del mare, del fiume Dragone, di un popolo”.
Un popolo, quello di Atrani, che, come sottolinea il professor Giuseppe Gargano, “È principalmente caro all’autore, il quale ne coglie aspetti e tradizioni che fanno parte ormai dell’immaginario collettivo”.
A seguire la copertina del volume.
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