Atrani museo open air. È la mission dell’Amministrazione De Rosa Laderchi, che punta alla valorizzazione del borgo attraverso la cultura e l’arte, volano dei territori. Pannelli in ceramica, panchine decorate e archi che rievocano la storia della città. A breve verrà avviata la realizzazione di un catalogo digitale e di una mappa interattiva. I dettagli.

Si perde nel tempo la storia di Atrani. Un borgo che fa della valorizzazione artistica la peculiarità da cui ripartire. Un museo a cielo aperto, che rievoca le caratteristiche del borgo tra forme e colori. Come i pannelli in ceramica Atrani Rinata di Manuel Cargaleiro e Nel blu profondo di Clara Garesio, installati all’ingresso di piazza Umberto I assieme a I profeti di Francesco Mangieri, svelano l’inizio di un viaggio che attraversa e rinnova, grazie all’arte, la storia e la memoria del borgo più piccolo d’Italia.

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Un viaggio tra forme e colori che prosegue su Viale delle Metamorfosi, con le panchine ispirate alle geometrie di Escher di Lucio Liguori. Mentre da una delle arcate che dalla piazzetta aprono sul mare La Resilienza del maestro Giuseppe Pirozzi ricorda Francesca Mansi e la capacità del borgo di ritrovare se stessa dopo la tragedia del 9 settembre 2010.

A fare da cornice, tra cielo e mare, cinque vasi di Lucio Liguori (Un mare di alici), Franco Raimondi (Sirene di Atrani), Vincenzo Caruso (Fondali), Salvatore Mautone (Onda lunga), Pasquale Liguori (Blu infinito) che raccontano il simbiotico rapporto di Atrani con il suo elemento naturale: l’acqua.

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Piazza Umberto I accoglie, con il canto ammaliante della Sirena di Franco Raimondi, le fioriere d’autore (5 già installate, 2 in fase di completamento). In via F. M. Pansa le anfore di Lucio Liguori aprono invece lo sguardo sullo scorcio forse più famoso del borgo: quello della collegiata di S. Maria Maddalena, a picco sul mare. Tutti i supporti delle opere on the road nascono dall’estro del maestro fabbro Giovanni Spada.

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Il viaggio dentro l’anima del borgo continua “Sulle orme di Escher” con una serie di opere che, con linguaggi artistici diversi, omaggiano il litografo tedesco partendo da via M. Buonocore fino al vicolo a Y, all’incrocio tra Via Carmine e Via Monastero. proprio uno dei luoghi che ispirarono, durante uno dei suoi soggiorni ad Atrani, una celebre opera dell’artista.

Il museo open air coinvolgerà ancora altri luoghi del borgo, a partire dalla Casa della Cultura destinata, nelle intenzioni dell’Amministrazione, a diventare residenza per artisti.

Il progetto del Museo Open Air nasce da una visione dell’arte che vuole farsi vita, quotidianità. Le installazioni raccontano la verità, il senso e l’identità dei luoghi antichi del borgo attraverso un atto creativo che non è soltanto estetico: si fa, allo stesso tempo, memoria e futuro” spiega il direttore artistico Rino Mangieri.

“Sarà Atrani, attraverso le opere, ad andare incontro allo spettatore, e non viceversa, come avviene nei tradizionali musei al chiuso. Questo, oltre a ribadire che l’arte deve essere gratuita ed accessibile a tutti, darà la possibilità ad ospiti e residenti di fruire e vivere gli spazi pubblici in maniera completamente diversa dall’ordinario. L’arte non come semplice ornamento urbano, insomma, ma apertura verso qualcosa di più profondo: il senso stesso del nostro sentire e abitare un luogo”, chiosa il direttore artistico.

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Sono particolarmente orgoglioso di presentare questo ambizioso progetto, che abbiamo portato avanti con grande determinazione e impegno. Ringrazio tutti gli artisti che hanno contribuito con le loro opere e Rino Mangieri, instancabile ed ostinato nel realizzare tutto questo” spiega l’assessore alla cultura Michele Siravo.

Grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale, e al supporto dei fondi Pnrr – continua – a breve verrà avviata la realizzazione di un catalogo digitale e di una mappa interattiva che permetterà di scoprire ogni opera presente nel percorso diffuso delle installazioni. Sono inoltre previsti finanziamenti specifici per la manutenzione e l’ampliamento del patrimonio artistico, così come per lo sviluppo di un’App dedicata. Rendere Atrani un Museo Open Air è il simbolo della determinazione a preservare il valore del nostro patrimonio identitario rinnovando in maniera sempre nuova, come solo l’arte riesce a fare, il legame tra memoria e modernità