Tuffi vietati dagli scogli ad Atrani. Il comune, a causa della brutta abitudine dei turisti in vacanza nei borghi della Divina, si è visto costretto ad apporre il segnale. Quella dei tuffi è una pratica pericolosa già ampiamente trattata. Precedenti pericolosi in Costiera e nel resto d’Italia. La notizia questa mattina sul portale de ilMattino.

È ormai pratica sempre più diffusa tra i turisti in Costiera Amalfitana. Parliamo dei tuffi da zone pericolose, dove diviene purtroppo necessario segnalare il divieto della pratica in zone dove non è garantita la sicurezza.

Sovente, i giovani hanno scavalcato la ringhiera e dallo sperone di roccia a ridosso del tornante del ristorante Zaccaria si sono tuffati in mare. Un pericolo di cui tanti non tengono conto e non solo per l’altezza considerevole superiore ai dieci metri ma soprattutto perché specchio d’acqua è adibito al movimento barche tra cui i traghetti del servizio intercostiera grazie al pontile di attracco.

Sarà inaugurato venerdì 28 luglio, alle ore 18, l’approdo marittimo Marina di Atrani, alla banchina di ponente. Anche il borgo più piccolo d’Italia, apprezzatissimo da turisti e visitatori che finora potevano raggiungerlo soltanto via terra, avrà così, per la prima volta, un pontile di approdo che consentirà i collegamenti marittimi con i principali centri della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina. Leggi a questo link l’approfondimento dedicato.

L’opera è inclusa nel piano delle opere pubbliche per il triennio 2019-2022, unitamente alla realizzazione di un campo boe di 22 gavitelli per residenti, già operativi dal 2020, ha visto la luce dopo due anni di rallentamenti dovuti alla pandemia ed è stata affidata a Tra.Vel.Mar ed Atrani B Service, società aggiudicatarie del bando del 2019.

E così, oltre al divieto affisso lungo la ringhiera, è stata anche stabilita l’ammenda pecuniaria che verrà comminata ai contravventori. Chiunque verrà sorpreso dagli agenti della polizia municipale a violare il divieto dovrà pagare una multa 50 euro che equivale al doppio della sanzione minima.