Atrani, chiusi gli stabilimenti balneari. Il sindaco: “Il lido comunale riaprirà al più presto”

Atrani resta senza stabilimenti balneari. Nel piccolo e suggestivo borgo della Costiera Amalfitana è scattata la sospensione per i due lidi che insistono sull’arenile di una delle perle della Divina. Nella giornata di mercoledì, infatti, i carabinieri della compagnia di Amafi, diretti dal capitano Umberto D’Angelantonio, e l’Ufficio Locale Marittimo di Amalfi, unitamente a personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Salerno, hanno effettuato una serie di controlli agli stabilimenti balneari sulla spiaggia di Atrani.

I militari hanno rilevato alcune violazioni di carattere amministrativo nei confronti di entrambe le attività d’impresa, una gestita dall’amministrazione comunale attraverso la Miramare Service mentre l’altra data in concessione ad una società cooperativa che ha regolarmente vinto l’appalto di gestione. Per quanto concerne la spiaggia di ponente, gestita direttamente dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luciano De Rosa Laderchi, è stato riscontrato il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza e la violazione delle disposizioni previste dall’Ordinanza di sicurezza balneare della Capitaneria di porto di Salerno quali l’obbligo di assicurare il servizio di salvataggio, quindi la presenza di un bagnino, e di essere dotati di materiale di primo soccorso, inoltre, sempre in riferimento allo stabilimento insistente sullo stesso tratto di arenile, non sono state rispettate le normative vigenti in materia di Covid.

Per questo motivo è giunta la sospensione del servizio fino a quando non sarà regolarizzata la situazione. Per quanto concerne l’attività posta sulla spiaggia di ponente, benchè la società sia concessionaria dell’area, è autorizzata dall’Ufficio tecnico del Comune esclusivamente all’allestimento dello stabilimento e delle strutture e non a poter ospitare clienti poiché la procedura di affidamento non risulta ancora completata. Quindi la presenza di lettini e ombrelloni in spiaggia è più che legittima ma in attesa della conclusione dell’iter non sono ancora utilizzabili.

I militari hanno scoperto anche la presenza di ben tre lavoratori in nero, motivo per cui è scattata la maxi sanzione di oltre 10 mila euro. Anche in questa circostanza è scattata la sospensione ad horas di tutte le attività d’impresa legate fino all’ottemperamento di quanto previsto dalla normativa di settore. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori verifiche anche rispetto ad eventuali sussidi che i lavoratori in nero avrebbero potuto percepire. Uno dei luoghi più suggestivi della Costiera Amalfitana, quindi, resta senza stabilimenti balneari. Per fare il bagno ad Atrani residenti e turisti dovranno cercare di sfruttare i pochi metri quadri di spiaggia libera.

Anche se questa situazione potrebbe permanere solo per poche ore: “Avevamo già previsto di sospendere il servizio per consentire il montaggio della cabina per gli strumenti e le attrezzature di sicurezza – sottolinea il sindaco Luciano De Rosa Laderchi – Già nelle prossime ore le operazioni potrebbero concludersi e quindi lo stabilimento riaprirà regolarmente“. Sono settimane caldissime in Costiera Amalfitana e non solo per le temperature estive. Solo pochi giorni fa i controlli delle forze dell’ordine a Conca dei Marini hanno fatto emergere, grazie agli accertamenti del NIL, che una delle strutture non aveva regolarizzato la posizione di due dipendenti, collaboratori familiari, incorrendo così nella maxi-sanzione di 2.500 euro prevista dalla normativa vigente volta a contrastare il fenomeno del lavoro nero.

Dalle verifiche effettuate poi presso altro lido è risultato invece che non erano stati attuati tutti i protocolli in materia di contrasto alla diffusione del virus covid-19, nello specifico mancava la cartellonistica utile ad indicare agli utenti quali siano le regole da rispettare. I controlli da parte dei militari proseguiranno anche nei prossimi giorni anche in altri comuni della Costiera Amalfitana, anche in considerazione del fatto che il flusso turistico rimane notevole rispetto ad altre zone d’Italia.