Si è conclusa con l’archiviazione la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto il vicesindaco di Atrani Michele Siravo. I fatti risalgono al luglio dello scorso anno. Il commento: «Danni enormi».

Archiviazione. La Magistratura scrive la parola fine alla vicenda che ha visto coinvolto il vicesindaco di Atrani Siravo e un privato cittadino. Quest’ultimo, nel luglio dello scorso anno, denunciava il vice del comune costiero di percosse, dichiarando di aver ricevuto “uno spintone alla spalla destra e uno dietro la nuca”.

Cinque giorni più tardi l’accusa, presentata presso la stazione dei Carabinieri di Amalfi, veniva integrata con certificato medico rilasciato dal Pronto Soccorso di Castiglione di Ravello con la diagnosi di trauma da aggressione. Le indagini successive, avvenute con l’ausilio delle immagini della videosorveglianza presente sul territorio – e con le informazioni rese da alcuni testimoni – hanno appurato l’insussistenza dei fatti, portando all’archiviazione dei fatti. Di contro, adesso, l’accusa dovrà rispondere di calunnia.

«L’essere sottoposti a procedimento penale per un appartenente alle Forze di polizia è un fatto che, oltre ad essere mortificante e pesante, ha riflessi sulla posizione d’impiego e di carriera che viene congelata in attesa dell’iter giudiziario. In sostanza è un danno enorme». Questo il commento di Michele Siravo.

«In assenza di telecamere installate sul territorio e di testimoni, la vicenda poteva avere risvolti completamenti diversi con danni incalcolabili. Dovrei essere contento per l’archiviazione del procedimento penale; non riesco ad esserlo del tutto: è impossibile non riflettere sulle cattiverie che alcuni sono disposti a perseguire pur di raggiungere i loro scopi».

«Cattiverie – prosegue – perpetrate nei confronti di amministratori locali, parenti, amici, noti professionisti e dipendenti comunali. Cattiverie che hanno come solo ed unico scopo la distruzione fisica, mentale e professionale dell’avversario e l’inutile creazione di un clima di odio sul territorio. Troppo spesso – continua Siravo – vi sono comportamenti criminosi che hanno il solo scopo di non far lavorare serenamente dipendenti comunali e amministratori locali».

«È opportuno – chiosa – che gli organi preposti tutelino loro e il loro lavoro da certe azioni criminose che provano ad influire sulla libertà di agire degli organi di cui fanno parte e da turbamenti che alterano il normale andamento e svolgimento dell’attività funzionale».