Assegno sociale 2026: requisiti e tempistiche dopo la separazione dal coniuge. Ecco tutte le informazioni utili da conoscere.

L’assegno sociale 2026 resta una delle prestazioni assistenziali più importanti per gli over 67 che si trovano in condizioni economiche precarie, offrendo un sostegno fondamentale a chi non ha redditi sufficienti o non ha maturato una pensione contributiva. Alla luce delle recenti novità normative e giurisprudenziali, emerge un quesito ricorrente: la separazione personale dei coniugi incide sul diritto a richiedere l’assegno sociale? Approfondiamo le condizioni e i requisiti aggiornati per accedere a questa prestazione nel 2026, con un focus specifico sull’impatto della separazione.

Assegno sociale 2026: requisiti aggiornati e caratteristiche fondamentali

L’assegno sociale è una prestazione di natura assistenziale erogata dall’INPS a favore di cittadini italiani e stranieri in possesso di un soggiorno legale continuativo in Italia, che si trovano in condizione di bisogno economico e hanno almeno 67 anni. Non è una pensione contributiva, quindi non richiede anni di contribuzione, ma si basa esclusivamente su criteri economici e di residenza. Per il 2026, i limiti di reddito sono stati aggiornati dall’INPS: il reddito annuo personale non deve superare i 7.831,20 euro, mentre per i coniugati conviventi il limite è fissato a 11.746,80 euro.

L’importo dell’assegno sociale nel 2026 è stato adeguato alle condizioni economiche attuali e si attesta su una cifra mensile che ruota intorno ai 400 euro, erogata per 13 mensilità. La prestazione non è soggetta a imposte e non è pignorabile, né cedibile o esportabile. La domanda può essere presentata in qualsiasi momento tramite il portale online dell’INPS o tramite patronati, con risposte solitamente entro 120 giorni dalla richiesta.

documenti per l'assegno dopo la separazione
La modalità per ottenere l’assegno sociale dopo la separazione – amalfinotizie.it

Un aspetto cruciale riguarda la possibilità per un soggetto separato di richiedere l’assegno sociale. Negli anni passati era diffusa l’idea che la mancata richiesta o percezione dell’assegno di mantenimento dall’ex coniuge potesse precludere il diritto a questa prestazione assistenziale. Tuttavia, la giurisprudenza, e in particolare la Cassazione, ha chiarito che il diritto all’assegno sociale si fonda sul bisogno economico reale e non sulla presenza o meno di un assegno di mantenimento.

Ciò significa che, nel 2026, una persona separata che abbia superato i 67 anni e che disponga di redditi inferiori alle soglie stabilite può avanzare regolarmente la domanda di assegno sociale anche se non riceve alcun contributo dall’ex coniuge. È però imprescindibile che la separazione sia effettiva e non un espediente per ridurre artificialmente il reddito familiare. La prova della separazione deve essere dimostrata attraverso la documentazione legale (sentenza o decreto di separazione) e dalla reale interruzione della convivenza e dell’economia familiare.

Inoltre, il richiedente deve soddisfare il requisito della residenza continuativa in Italia per almeno dieci anni, requisito imprescindibile per l’accesso all’assegno sociale.

Procedura e documentazione per la domanda di assegno sociale per soggetti separati

Il richiedente separato deve innanzitutto verificare di possedere tutti i requisiti normativi, inclusi quelli anagrafici e di residenza. La domanda va presentata preferibilmente online sul sito dell’INPS o tramite patronati che possono supportare nella compilazione e nell’invio della domanda, evitando errori o mancanze documentali.

È fondamentale allegare alla domanda la documentazione che attesti la situazione di separazione legale (sentenza o decreto di separazione) e la condizione economica reale. Non è necessario dimostrare che si percepisce un assegno di mantenimento dall’ex coniuge: la Cassazione ha ormai stabilito che l’assenza di tale contributo non costituisce un impedimento.

Per chi nel 2026 è separato, l’assegno sociale rappresenta un importante strumento di tutela economica, a patto che vengano rispettati i requisiti di legge e che la separazione sia reale e documentata.

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