Valorizzare il patrimonio artistico itinerante di Furore, ed in particolare i suoi murales: questo l’obiettivo di “Vivere a colori”, tenutosi presso l’Hostaria di Bacco e organizzato dall’associazione Università Popolare Terra Furoris, che si pone l’obiettivo di valorizzare le tradizioni del comune costiero.
Un evento, quello della serata di domenica, che ha visto protagonisti i murales del “paese che non c’è”, nella loro duplice funzione di opere d’arte e volano di sviluppo del territorio.
Fu, infatti, proprio la geniale intuizione del compianto Raffaele Ferraioli, già primo cittadino di Furore fino al 2019, a trasformare la cittadina della Costiera Amalfitana in un’apprezzata meta di un turismo di nicchia, colto, sostenibile sotto il profilo ambientale, attento alla valorizzazione di tipicità e territorialità.
L’evento si è aperto con un’intervista a Francesco De Stefano, giovane laureando in Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, originario di Agerola: il laureando ha raccontato della sua esperienza di studio e ricerca dei murales furoresi.
L’incontro tra Ferraioli ed un gruppo appassionato di artisti fu racchiuso nella concettualizzazione di un’opera artistica, la Vela, che ancora oggi sorge sul “Poggio” di Furore, costruita dallo scultore Luigi Mazzella: sul ricordo di quell’esperienza, all’epoca innovativa e pionieristica, suo figlio Mariano Mazzella, architetto, ha aperto la tavola rotonda sul tema “La dimensione dell’arte nel contesto in cui viviamo”.
Questa ha visto protagonisti, tra gli altri, l’avvocato e consigliere comunale Antonella Marchese, che nel suo intervento si è soffermata sulla tutela offerta dall’ordinamento giuridico italiano alle opere artistiche murali; lo specialista in scienze dell’alimentazione e patologia clinica, nonchè divulgatore, giornalista e scrittore Michele Scognamiglio, che si è soffermato sulla capacità della natura di orientare le scelte alimentari e sul ruolo del paesaggio nel benessere psicofisico.
Michele Laurino, sindaco di Sant’Angelo Le Fratte, comune della provincia di Potenza al confine con il salernitano, che ha descritto la sua esperienza di “paese dipinto” invitando i presenti a visitare la sua cittadina.
Ha portato la sua testimonianza ed il suo ricordo di Raffaele Ferraioli anche l’artista Carla Viparelli, autrice, tra le altre opere, di “Cantus ab aestu”, un’opera muraria tra le più significative di quelle presenti a Furore, citata anche nel lavoro di ricerca di Francesco De Stefano.
In chiusura, rilevante è stato l’intervento dello chef Nino Cannavale, presidente dell’associazione Cuochi Normanni, che ha presentato una nuova creazione di casa Bacco, progettata e ideata insieme a Raffaele Ferraioli e prodotta dall’Antica Distilleria Petrone: “Nannarella, il liquore del sindaco”, un infuso a base di sedano, rosa canina e mirtillo.
L’infuso è stato, poi, protagonista di un “matrimonio perfetto” con il Furore bianco delle cantine Marisa Cuomo in un cocktail d’eccezione alla base dell’ “aperitivo narrante” che ha chiuso il sipario sulla piacevole serata.
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