Punta Campanella. Imparare ad avvistare i delfini tra le onde del mare, riconoscerne la specie, fotografarli nel modo migliore e gestire in tutta sicurezza l’incontro ravvicinato senza disturbarli e rischiare incidenti.

Un corso per avvistatori di delfini, Doplhin Watching, si è tenuto il 20 e il 21 maggio nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Il corso è parte del più ampio progetto europeo Life Delfi, coordinato da CNR-IRBIM e cofinanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europea.

Ha l’obiettivo di ridurre le interazioni in mare tra delfini e pesca grazie alla diffusione di dissuasori acustici da installare sulle reti e che sono in grado di tenerli a distanza di sicurezza. Sono stati distribuiti circa 200 dissuasori nelle varie zone target del progetto, tra Mar Tirreno e Adriatico. In questo mesi i ricercatori di CNR-Irbim, in collaborazione con l’università Politecnica delle Marche e National biodiversity future center-Pnrr, hanno messo a punto dei dissuasori “intelligenti”, ovvero ottimizzati grazie all’intelligenza artificiale.

Il coinvolgimento dei pescatori non si è fermato alla diffusione dei dissuasori ma anche all’utilizzo di strumenti alternativi per la pesca, come le nasse che non sono pericolose per i delfini e assicurano un ottimo pescato. E poi i corsi di formazione per dolphin watching, proposta come attività economica alternativa, e aperti anche agli altri operatori del mare, quali charteristi e subacquei. L’obiettivo è quello di formare figure specializzate nelle tecniche di avvistamento e riconoscimento dei delfini. Figure professionali in grado di promuovere e gestire attività di Dolphin watching in zone frequentate dai cetacei.
L’iniziativa, la seconda nell’Area Marina Protetta Punta Campanella dopo il primo corso nel 2022, ha coinvolto più di 60 partecipanti.

Il corso è coordinato dall’Università di Siena, rappresentata dal gruppo di ricerca Magia-Mare Siena con il responsabile scientifico professoressa Letizia Marsili. Coinvolti, oltre all’Amp Punta Campanella, anche il CNR-IRBIM di Ancona- capofila del progetto- l’Università di Padova e Legambiente.
Le lezioni hanno approfondito diversi temi. Dalla biologia ed etologia dei delfini alle minacce e allo stato di conservazione di questi magnifici cetacei. Grande spazio, naturalmente, alle tecniche di riconoscimento, avvistamento, di fotografia e alle buone pratiche per gestire in maniera sostenibile un’attività di Dolphin watching. Affrontati anche temi di carattere veterinario, quali metodi sulla valutazione visiva dello stato di salute dei cetacei e cenni sul primo soccorso dei delfini impigliati in attrezzi da pesca. Lezioni anche sull’importante ruolo dei pescatori nella conservazione dei cetacei, sulle buone pratiche per la gestione dei delfini catturati nelle reti e dei cetacei nelle aree portuali.

È il secondo corso di Doplhin Watching che realizziamo nella nostra Area Marina Protetta grazie a Life Delfi – sottolinea Lucio Cacace, Presidente Amp Punta Campanella- Un’opportunità per molti operatori del mare, dai pescatori ai charter ai diving, che avranno così la possibilità di ampliare le loro attività in modo sostenibile“.

Il coinvolgimento dei pescatori e di altri attori nella tutela di una specie così carismatica è fondamentale per raggiungere gli obiettivi del progetto – osserva il Direttore dell’Amp Punta Campanella, Lucio De Maio – La sinergia e la collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati può portare risultati importanti per le nostre azioni di tutela e per lo sviluppo di un turismo attento alla salvaguardia della natura e degli ecosistemi.

Il progetto Life Delfi coinvolge anche turisti, bagnanti, sommozzatori e tutti coloro che amano il mare: per supportare la ricerca scientifica e avviare attività di citizen science è possibile scaricare l’App Marine Ranger.
In Italia, negli ultimi 16 mesi, sono stati individuati 194 cetacei spiaggiati sulle coste, nella maggioranza dei casi si tratta di delfini.
Il progetto Life Delfi, attivo in Sicilia, Sardegna, Mar Tirreno, Adriatico compresa sponda croata, ha coinvolto finora 400 pescatori.