Suscita polemiche l’introduzione nell’Area Marina Protetta di Punta Campanella del sistema Air (Automatic Identification System) per le unità navali che svolgono attività commerciali nella Riserva Marina. Si tratta di un sistema di regolamentazione dei flussi delle numerose imbarcazioni attive nel settore del noleggio e della locazione.

L’AIS è una sorta di scatola nera che segnala la velocità e la posizione dell’imbarcazione. Un sistema in grado di garantire il rispetto delle regole poste a tutela dell’ambiente marino che prevedono, tra l’altro, limiti alla velocità delle imbarcazioni.

Alcuni rappresentanti di ditte di trasporto a mezzo charter hanno presentato un ricorso al Tar contro il provvedimento. Il presidente dell’Amp Punta Campanella Lucio Cacace, fortemente critico verso tale presa di posizione, ha espresso, in una nota, le sue considerazioni.

Sono rammaricato per il recente ricorso al TAR presentato da diverse compagnie di Charter. Vorrei ribadire che la nostra intenzione è stata quella di tutelare il lavoro di chi opera per mare, cercando di ottenere un contesto di ordine e sicurezza, regolamentando un settore in forte espansione nell’area marina protettaUna regolamentazione, tra l’altro, quantomai necessaria, anche alla luce degli ultimi incidenti avvenuti. Lavoriamo nell’interesse di tutti, inclusi i ricorrenti, e prendiamo atto serenamente del ricorso presentato. Siamo fiduciosi che il TAR saprà valutare attentamente la situazione e fornire una pronuncia adeguata”.

“Nel frattempo rimaniamo a disposizione per qualsiasi confronto e dialogo costruttivo. Il nostro obiettivo comune deve rimanere la sicurezza e la protezione del nostro prezioso ambiente marino, nell’interesse di tutti coloro che lo vivono e ne traggono sostentamento“.