Analizzare le interazioni sociali, culturali ed economiche tra Amalfi e la Terra Santa. Questo lo scopo dell’incontro che si svolgerà lunedì 19 giugno a partire dalle 9,30, organizzato dal Centro di Studi e Cultura Amalfitana.

Dopo i saluti istituzionali di Daniele Milano, Sindaco di Amalfi, del Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi – Cava de’Tirreni, di Fra’ Francesco Patton ofm, Custode di Terra Santa, Guardiano del Santo Monte Sion e del Santissimo Sepolcro, e di Giuseppe Cobalto, Presidente del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, si aprirà il convegno che sarà presieduto da Carlo Ebanista, docente dell’Università degli Studi del Molise.

Seguiranno gli interventi di Giuseppe Gargano, del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, (che si occuperà del tema Amalfi e Gerusalemme: un messaggio di civiltà e di pace nel mediterraneo medievale), di
Fra’ Eugenio Allata ofm, Studium Biblicum Franciscanum (che presenterà le “Testimonianze archeologiche nell’area del Muristan (Ospedale) a Gerusalemme”), di Michail Talalay, dell’ Accademia Russa delle Scienze (“Culto e reliquie di santi palestinesi in Costa d’Amalfi”) e di Don Luigi Colavolpe, Postulatore della causa di beatificazione del Servo di Dio Ercolano Marini, che presenterà un suo contributo dal titolo “L’Arcivescovo di Amalfi Ercolano Marini e la Terra Santa”.

L’analisi degli studiosi è volta a verificare la presenza di legami, molto probabili, tra l’antica repubblica marinara di Amalfi e Gerusalemme. Probabilmente, infatti, l’ Ordine dei Commercianti di Amalfi sarebbe stato fondato intorno al 1070 per dare ospitalità a pellegrini occidentali che si recavano al Santo Sepolcro.

L’analisi si fonda anche sulle ricerche attuate negli Archivi di Berlino, in cui si conservano testimonianze di scavi compiuti nel XIX secolo.

Numerose sono le iniziative compiute di recente dal Centro di Storia e Cultura Amalfitana di questo tipo: queste, infatti, si pongono, in molti casi, lo scopo di rappresentare i legami tra l’antica repubblica marinara di Amalfi ed altri territori sia nazionali che del bacino del Mediterraneo, individuandone attraverso analisi storiografiche ed interventi autorevoli, i tratti identitari comuni.