«Aprimmo l’anno nuovo co tric-trac e botte passammo chesta notte In allegria» così recita l’incipit della beneaugurante canzone de «Lo Capo d’Anno» che ad Amalfi anche per queste festività è diventata luminaria di Natale. Un omaggio alla tradizione folkloristica che allieterà i giorni precedenti il 31 dicembre e quelli iniziali del 2026 che sarà festeggiato come sempre con lo straordinario spettacolo offerto dalle bande de «Lo Capo d’Anno».
Una tradizione antica quella dei gruppi folk e delle rime della più classica delle ballate di fine anno. Storicamente collocata nel 1700 questa canzone era originariamente un rito familiare poi diventato elemento di attrazione grazie allo sdoganamento avvenuto a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso da parte di gruppi improvvisati che – con strumenti rudimentali come putipù e triccheballacche – l’hanno sottratta al chiuso di cantine e vecchie dimore popolari per portarla in piazza con tutto il suo carico di attrazione, allegria, contaminazione e folklore.
«Gli ospiti che scelgono Amalfi per le loro vacanze o per un momento di relax durante il periodo di Natale e Capodanno, lo fanno con la cosapevolezza di vivere indimenticabili momenti legati al folklore e alla tradizione come lo sono appunto le colorate e coinvolgenti bande – dice il Sindaco di Amalfi, Daniele Milano – Perché la tradizione de “Lo Capo d’Anno” folk amalfitano è tra quelle più autentiche e genuine del nostro territorio e, siamo sicuri, grazie alla passione di tanti sarà sempre più conosciuta».
La prima uscita per le strade di Amalfi è in programma il 27 dicembre 2025 alle ore 16 con il Gruppo Folk O’ Guagliunciello che si esibirà partendo da Valle dei Mulini e concludendo la sfilata in Piazza Municipio. Si bissa il 28 dicembre con ben due gruppi: Gli Amici di Masaniello (ore 15.30) e il Gruppo Folk Lone (ore 16.30) che attraverseranno il centro cittadino per poi terminare l’esibizione in Piazza della Bussola.
Ancora bande di capodanno lunedì 29 Dicembre (ore 16) questa volta col Gruppo Folk Pogerolese che sfilerà da Valle dei Mulini fino a Piazza Municipio.
Anche notte di Capodanno non mancherà la tradizione, grazie alla partecipazione del Gruppo Folk Amalfitano ‘O Guagliunciello, che porterà in piazza l’autenticità e il calore della cultura locale a partire dalla mezzanotte del 31 dicembre mentre il primo gennaio 2026 grande show sulla maestosa gradinata del Duomo a partire dalle ore 15.15 quando, fino alle 21 (è prevista un’interruzione in concomitanza con la Santa Messa Pontificale) si esibiranno nell’ordine il Gruppo Folk Pogerolese, Gli Amici di Masaniello e il gruppo O’ Guagliunciello.
Venerdì 2 gennaio Amalfi ospita le prime due bande delle città vicine: Maiori e Atrani. Ad esibirsi in Piazza Duomo, sempre dopo aver sfilato lungo il centro storico, saranno il Gruppo Folk O’ Marenariello (ore 15.15) e il Gruppo Folk Atrani (ore 16.30).
Sabato 3 Gennaio il nuovo programma con le bande folcloristiche prenderà il via alle ore 15:15 con la sfilata ed esibizione del Gruppo Folk Lone e a seguire (ore 16.30) Amalfi ospiterà il terzo gruppo di una città vicina: Agerola. Dalle 16.30 protagonista sarà il Gruppo Folkloristico Città di Agerola che sfilerà da via Marino del Giudice per poi esibirsi in Piazza Duomo.
Ultimo appuntamento con le tradizionali bande de “Lo Capo d’Anno” è per martedì 6 gennaio alle ore 16:30 con la sfilata da Valle dei Mulini ed esibizione in Piazza Municipio del gruppo O’ Guagliunciello.
«Anche quest’anno abbiamo voluto riproporre come luminarie le frasi dell’antico stornello di Capodanno che partono dall’imbocco di piazza Duomo e arrivano fin su al Largo Spirito Santo contaminando con la loro allegra prosa popolare l’intero corso principale della Città – spiega Enza Cobalto, consigliera delegata alle Tradizioni – Sono il preludio alla grande festa e alle sfilate dei gruppi folk, autentiche orchestre seppur caratterizzate da quegli stessi strumenti adattati utilizzati un tempo, animano con la loro allegria i giorni di festa sfilando per le vie principali e costituendo un’attrazione per i tanti turisti che anche d’inverno popolano l’Antica Repubblica Marinara».
