Pneumatici usurati, reti disperse durante la pesca, decine di metri di corda. Ancora, bottiglie di vetro, griglie in metallo, qualche pezzo di motori: sono alcuni dei rifiuti recuperati dai fondali del porto di Amalfi. Lo scorso sabato mattina, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli si sono immersi nelle acque di Amalfi accompagnati dai Palombari della Marina Militare.

La giornata di pulizia è stata promossa dall’Amministrazione comunale in sinergia con l’Associazione MareNostrum Archeoclub d’Italia. Il progetto, promosso dal Dipartimento di Giustizia Minorile, mira a dal punto di vista educativo e professionale i ragazzi dell’area penale della Campania. Ai giovani sono state applicate misure penali non detentive, messi alla prova o in prescrizione o in permanenza in casa, con progetti educativi individualizzati. Tra i quali figura, appunto, Bust Buster.
«Amalfi In prima linea nella tutela del patrimonio ambientale – spiega il sindaco di Amalfi Daniele Milano –. Mare e paesaggio sono le caratteristiche essenziali del nostro territorio che dal 1997 ha ottenuto il riconoscimento Unesco e che dal 2018 rientra nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici. L’attenzione all’ambiente si declina in tutta una serie di azioni sviluppate dall’ Amministrazione. Queste vengono inserite nella più ampia vision strategica del Piano di Riattivazione Turistica Post Covid e che fanno parte di quell’attenzione che poniamo nei confronti dei turisti che scelgono la Costiera Amalfitana».

Dopo le operazioni di immersione c’è stata la visita all’Antico Arsenale della Repubblica. Qui è stato allestito lo spazio espositivo del Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare in occasione dei 90 anni dell’istituzione dei Palombari.
Nel suggestivo cantiere in roccia di epoca medioevale, il sindaco di Amalfi ha introdotto i giovanissimi sub alla storia dell’Antica Repubblica Marinara, custodita dal Museo della Bussola, e poi la grande torta per festeggiare tutti insieme il doppio evento.
«I ragazzi hanno già terminato il ciclo di lezioni teoriche e pratiche, durante le quali hanno imparato le tecniche di immersione – afferma Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia –. Stanno conoscendo il patrimonio geologico e naturalistico. Si sono immersi raggiungendo i fondali marini di Amalfi. I ragazzi mostrano sempre maggiore interesse per quello che stanno facendo. Altri giovani ancora si stanno avviando a seguirli, attraverso il nuovo ciclo di lezioni iniziato da poco».
