Amalfi dice addio a Jerry il cane viaggiatore che era entrato nei cuori degli amalfitani e non solo.
Ad annunciare la triste notizia è stata Annamaria Marino, la sua padroncina che, come riporta il giornale il Mattino, lo aveva incontrato per la prima volta durante un soggiorno ad Amalfi nel lontano 2007. Jerry apparve davanti ai suoi occhi all’improvviso mentre Annamaria si trovava al mercato e tra i due fu amore a prima vista.
Una piccola folla lo circondò: lui si lasciava accarezzare, e forse capiva le dolci parole che gli venivano sussurrate. Come spiega Annamaria per l’intervista rilasciata dal giornale il Mattino: “Mi entrò dritto nel cuore. Qualcuno mi disse che per avere sue notizie avrei dovuto chiedere ad Annalisa. Seppi così che lo chiamavano Jerry, che forse in Costiera era arrivato a seguito di qualche mercatale, o forse come pure raccontava qualcuno era stato smarrito da qualche turista. Seppi poi che aveva alcuni zii che si prendevano cura di lui, gli Amici di Jerry, come aveva scritto il veterinario sul suo libretto sanitario al primo vaccino”.
Vista la sua docile natura qualcuno aveva anche provato a dare a Jerry una casa per la vita, tuttavia il cane era sempre fuggito poiché amava la libertà e soprattutto la strada. Come ricorda Annamaria: “I ristoranti gli lasciavano la ciotola piena agli angoli delle strade Amalfi, lui adorava la pizza.” Ad Annamaria, però, Jerry era rimasto nel cuore ed infatti: “Lo cercavo, i nostri incontri erano spesso nella zona del porto, dove lo facevo giocare, e dove nacque la nostra amicizia”.
“Dovetti lasciarlo lì, ad Amalfi, -ricorda Annamaria- avevo già un cane in appartamento a Torino… Non ero preparata. Per molti mesi tutti i giorni telefonavo per avere sue notizie: mi raccontavano di come seguiva i turisti nella Ferriera, del suo girovagare per tutta la Costiera, di come sapeva riconoscere le fermate dei bus, che prendeva per tornare ad Amalfi…. Jerry era un camminatore instancabile”.
Jerry però, proprio a causa del suo spirito libero, fu catturato e portato in canile. E fu allora che Annamaria decise di adottarlo e di portarlo con sè a Torino dove per 14 anni è stato compagno fedele ed amico. Annamaria lo ricorda con affetto: “Grazie tesoro mio, perché mi hai insegnato cosi tanto. La generosità, la pazienza, la volontà, l’allegria, la lealtà, la fiducia, l’attenzione, l’amore con la A maiuscola. È stato un onore averti nella mia vita. Un giorno mi verrà incontro per condurmi sull’Arcobaleno e non ci lasceremo più”.
Per mantenere vivo il suo ricordo, la storia di Jerry e della sua vita è diventata anche un libro.
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