Amalfi è tornata, ancora una volta, ad illuminarsi in occasione della processione del Cristo Morto: grande è stata l’affluenza per un rito che è parte integrante dell’identità cittadina e rappresenta, sicuramente, uno dei momenti più emozionanti da vivere nel corso dell’anno.

Come ogni Venerdì Santo, al calar del sole, l’antica città marinara si è trovata a rivivere uno dei momenti di fede più sentiti durante le festività Pasquali.

La tradizione religiosa, perpetuata dalla Reale Arciconfraternita dell’Addolorata, ha preso il via intorno alle 20, al termine della Santa Messa.

Proprio in quel momento, infatti, in questa fase dell’anno cala l’imbrunire e la città si spegne restando illuminata dalle sole fiaccole e dai bracieri accesi.

Un elemento, quest’ultimo, che ha reso ancora più suggestiva la visione della fascia costiera amalfitana, per chi ha avuto il privilegio di essere in mare: anche Minori, infatti, si è illuminata alla luce delle lanterne.

Nel silenzio della sera, alla luce delle fiaccole tremanti, come da tradizione, hanno iniziato a scendere dalla scalea del Duomo di Sant’Andrea i battenti.

I penitenti incappucciati, vestiti, come da rituale, di bianco, precedono l’uscita della bara con il Cristo morto seguito dalla Vergine Addolorata.

Ma, come sempre, è proprio l’uscita della statua ottocentesca del Cristo Morto dal Duomo di Sant’Andrea il momento più commovente di tutta la processione: il classico rullo di tamburi, come sempre, ha preceduto le note della canzone “Sento l’amaro pianto” di Tirabassi mentre il corteo processionale che si snoda per le vie del paese.

Nella mattinata di oggi, Sabato Santo, si è tenuta, invece, la traslazione del Cristo Morto dal sepolcro allestito nella chiesa di San Nicola al Duomo di Sant’Andrea dove a partire da stasera si terranno le celebrazioni pasquali.

La tradizione del Venerdì Santo non è soltanto espressa nella processione del Cristo Morto di Amalfi: nella Divina, infatti, anche in tutti gli altri comuni si sono tenute celebrazioni, che, spesso, hanno visto anch’esse la rituale presenza dei “battenti”.

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