L’ex confettificio “Pansa” di Amalfi non avrà un nuovo proprietario. E’ infatti sfumata la vendita da parte di Cosimo Tomaselli che avrebbe acquistato l’immobile sito nella Valle dei Mulini per 1,17 milioni di euro.

A riportare la notizia un articolo sul quotidiano La Città di Salerno a firma di Salvatore Serio.

L’imprenditore, dopo aver versato la cauzione non avrebbe saldato la parte rimanente facendo sfumare l’acquisto dell’immobile che passa nuovamente nelle mani della Provincia di Salerno.

Come riporta il quotidiano Salernitano, il presidente della Provincia Strianese ha inserito nuovamente l’ex confettificio nel piano d’alienazione degli immobili di proprietà della Provincia: (ri)vendesi al prezzo minimo di 720mila euro.

L’epilogo della vicenda arriva dopo tre anni di proroghe senza saldo, culminati in una battaglia a colpi di carte bollate protesa a sconfessare la legittimità d’una gara, a caccia di vizi di forma.

Lo scorso 27 giugno la Provincia di Salerno aveva deciso d’incamerare la cauzione per il mancato saldo delle somme dovute da Tomaselli, aggiudicatario dell’asta pubblica. L’imprenditore si è rivolto ai giudici del Tar, reclamando l’annullamento della misura: per ora ha ottenuto che venisse sospesa con un decreto cautelare monocratico a firma del giudice Leonardo Pasanisi, presidente della prima sezione salernitana del Tribunale amministrativo.

Tutto fermo, pure i soldi (la Provincia non può incamerarli) in attesa della trattazione collegiale fissata per la rovente camera di consiglio del prossimo 3 agosto.

La vicenda del Confettificio Pansa

L’edificio di quattro livelli spalmati su 1.500mq era stato acquistato per 1,6 milioni di euro dalla Provincia nel 2005 per farne il centro vitale di un’università della televisione. Palazzo Sant’Agostino ne rilevò il 79,3%, il restante 20,37% è del Comune di Amalfi. L’Ente guidato dal sindaco Daniele Milano, però, non ha mai esercitato il diritto di prelazione sull’immobile.

Data la sua fatiscenza ed i continui crolli, l’immobile fu al centro di un progetto redatto nel 2004 dall’Università di Salerno che puntava al recupero di 10 strutture degradate: avrebbero voluto farne un centro di formazione e ricerca sull’audiovisivo con Rai, Provincia, Regione e comuni di Amalfi e Valmontone.

A novembre 2018 lo storico manufatto fu acquistato da Tomaselli. Alla cauzione, però, non ha fatto seguito il saldo: di qui la linea dura della Provincia. Il Tar ha bloccato tutto: se ne riparlerà il 3 agosto.