Amalfi: ecco com’è cambiata in 3 secoli la processione di Sant’Andrea

Tre secoli di processioni sempre con la stessa stessa statua. Quella di Sant’Andrea che Amalfi venera da trecento anni e che venne realizzata nel 1717 dall’argentiere napoletano Giuseppe Confuorto su commissione dell’arcivescovo Michele Bologna. Il primo ad aver organizzato lo svolgimento della sfilata della statua per le vie del paese.

Ma non solo. Perché sarebbero state almeno tre nella storia le statue processionali di S. Andrea così come appurato da Antonio Amatruda che relazionerà il prossimo 28 novembre alle ore 18.30 nella Cattedrale di Amalfi in occasione della presentazione del volume di Andrea D’Antuono dal titolo «Il busto settecentesco di argento dell’Apostolo Andrea e la tradizione della processione di Amalfi» edito da De Luca Salerno.

E proprio a un indimenticato De Luca, don Peppe, per l’esattezza, è dedicato il volume di D’Antuono. «Della stesura di un libro in occasione della ricorrenza del III centenario della statua d’argento di S. Andrea e la realizzazione di una mostra di stampe antiche sull’Apostolo se ne parlava già da tempo con Andrea De Luca presidente del Comitato Festeggiamenti – racconta Andrea D’Antuono – Questo volume è dedicato alla memoria di una persona speciale: Giuseppe De Luca, papà di Andrea, perché nel 1998 quando realizzai una mostra iconografica con Carmine Nunziato e il fotografo Nicola Gambardella, ebbe a scrivere così nel libro delle firme nel giorno dell’inaugurazione: «Grazie ad Andrea D’Antuono stamperemo il libro sulla processione di S.Andrea». Cosa che è avvenuta oggi per l’evento di quest’anno».

Il libro descrive le origini della cattedrale e la contitolarità della dedica prima ancora che arrivassero le reliquie del santo pescatore. E’ descritta la devozione degli amalfitani verso il santo e le tradizioni come la coronella, la scala santa e la funzione della Manna che è diminuita la partecipazione della gente col rischio che possono scomparire.

«Nel leggere le pagine di questo libro ci accorgiamo come la processione nell’ultimo secolo è cambiata – aggiunge Andrea D’Antuono – Si parla delle tre statue presenti in cattedrale, l’epoca in cui sono state realizzate e per quelle che sono servite. In particolare è descritta la statua d’argento dai primi anni in cui è stata realizzata (1717) dall’argentiere napoletano Giuseppe Confuorto e le prime processioni che si svolgevano organizzate dallo stesso arcivescovo Michele Bologna». 

foto archivio Alfonso Lucibello

Tra le curiosità anche quelle legate al gruppo dei portatori, che agli inizi del ‘900 era composto soprattutto da pescatori, l’organizzazione del comitato festeggiamenti per le festività del 27 giugno e del 30 novembre, il tipo di illuminazione per tutta la città e i concerti di musica che si esibivano.

Redazione Web

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