Nel 1996 ad Atlanta, la capitale della Georgia, si svolsero le Olimpiadi. È stata l’edizione 26esima. È stato un evento particolarmente importante, anche perché è ricordato per il fatto che per la prima volta alcune nazioni indipendenti dall’Unione Sovietica parteciparono appunto nel loro ruolo di repubbliche.
Tra l’altro Atlanta è stata la quarta città statunitense ad ottenere un’assegnazione dei Giochi. E proprio alle Olimpiadi di Atlanta e alle vicende che riguardarono questo evento è incentrato il film che andrà in onda questa sera su Canale 5. Ma che cosa è successo durante lo svolgimento delle Olimpiadi di Atlanta? Scopriamone di più.
L’attentato alla fine delle Olimpiadi di Atlanta
Le Olimpiadi di Atlanta diventarono famose anche perché alla fine delle gare al Centennial Olympic Park il 27 luglio è esplosa una bomba, che ha provocato la morte di due persone e ha provocato 111 feriti.
L’attentato avrebbe potuto essere ancora più grave se non fosse avvenuto l’intervento del vigilante Richard Jewell, che aveva individuato una borsa sospetta lasciata sotto una panchina. Richard Jewell stava svolgendo il suo servizio di agente di sicurezza proprio in occasione dei Giochi.
Era circa mezzanotte quando nel corso di un giro di ispezione aveva notato la borsa che era stata lasciata in un punto davvero strategico, perché era la piazza del villaggio olimpico, in cui passavano molte persone sia di giorno che di notte.
Per questo il ruolo di Jewell fu determinante, in quanto presto allertò gli agenti, che cominciarono a far evacuare l’area in modo che gli artificieri potessero intervenire sulla bomba. L’intervento però non riuscì come dovuto e la bomba esplose dieci minuti dopo.
Jewell viene indicato come il colpevole dell’attentato
Attorno all’evento c’è stato un grande clamore da parte dei media e le notizie cominciarono a girare in maniera incontrollata, tanto che qualcuno guardò Jewell come un uomo sospetto. Tra l’altro c’era stato anche l’intervento dell’FBI, che aveva indicato il sospetto come un dinamitardo solitario, a cui sarebbe stata attribuita la responsabilità dell’attentato.
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Molti fecero davvero tanta pressione su Jewell, anche se gli investigatori non arrivarono a formulare delle accuse vere e proprie. Però la sua casa venne perquisita due volte, ci furono delle indagini sul suo passato e su di lui si tenne la sorveglianza 24 ore su 24.
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Jewell non è stato mai formalmente incriminato e poi il 26 ottobre del 1996 ricevette una lettera formale con la quale veniva avvisato che non era più oggetto di indagine. Jewell è stato insomma vittima di un vero e proprio processo mediatico, fino a quando si trovò come responsabile dell’attentato un altro uomo.
Dovettero passare due anni, fino a quando fu rintracciato Eric Rudolph, che era un fondamentalista antiabortista e che non aveva assolutamente alcun legame con Jewell.
